Volendo fare un bilancio degli ultimi dieci anni, posso affermare che il carattere peculiare dei vigneti e dei vitigni locali si rispecchia nei nostri vini.
Nella tenuta Hofstätter si coltivano le varietà più conosciute dell'Alto Adige; abbiamo infatti l'indubbio privilegio di dare il nostro nome a vigneti posti su ambedue le sponde dell'Adige.
E proprio il lavoro nelle vigne mi induce continuamente a nuove sfide: decenni di monocoltura hanno esaurito il terreno, gli hanno tolto vita, quella vita di cui il vitigno ha bisogno per restare sano e sviluppare tutta la sua robustezza. E proprio robustezza gli serve, oggi più che mai, per l'avvicendarsi di condizioni meteorologiche estreme.
Ultimamente si usa come uno slogan la parola “terroir”, quasi fosse una dimensione prestabilita, ma che in realtà è sottoposto a cambiamenti di cui il vignaiolo deve tener conto con giusto anticipo nel suo lavoro tra i filari. Si devono capire, rispettare e armonizzare tra loro i presupposti elementari per la crescita di un vitigno d'eccellenza, inconfondibile e dal carattere deciso.
Solo così si potranno ricavare uve ancora migliori da un vigneto che già produce un buon prodotto da lungo tempo. Sto già lavorando, senza conoscerne prima i dettagli, a come si possano affrontare al meglio le sfide ecologiche a livello globale partendo da una piccola realtà vivente come un vigneto.