La Denominazione di Origine Controllata “Corti Benedettine del Padovano” ha ottenuto il riconoscimento nel giugno 2004.
Come recita il suo Disciplinare di produzione, essa si estende nell'area sud-orientale della provincia di Padova e nella parte meridionale della provincia di Venezia, occupando il territorio che per oltre 700 anni, dal XII all'inizio del XIX secolo, ha conosciuto la presenza e l'opera dei monaci dell'Abbazia benedettina di Santa Giustina di Padova.
Erano, le Corti Benedettine, il centro amministrativo, economico e sociale di estese proprietà che, sotto la guida dei monaci, provvedevano allo sviluppo del territorio attraverso la bonifica dei suoli, l'arginatura dei fiumi, la costruzione di fabbricati rurali e la lavorazione dei terreni. La coltivazione della vite, già testimoniata in epoca romana, trova nel territorio ampia diffusione, e il vino prodotto nelle capaci cantine delle Corti diviene uno dei principali prodotti di scambio con le città di Padova e di Venezia: quest'ultima ne farà ampio commercio in tutti i porti del Mediterraneo.
Questa secolare esperienza rivive oggi nei vigneti e nelle cantine di questa parte del Veneto dove, accanto a vitigni storici ed autoctoni, il Raboso, il Refosco, il Tocai, il Moscato, si coltivano quelli cosiddetti internazionali, che qui hanno trovato ottime condizioni di clima e di terreno: il Merlot, i Cabernets, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Pinot grigio e il Pinot bianco.
Si producono vini che possono essere consumati giovani e nei quali va apprezzata la freschezza accompagnata da intense note floreali; altri invece si prestano a periodi di medio o lungo invecchiamento, così da esaltare al naso e alla bocca una maggiore complessità aromatica ed una struttura elegante, assieme ad una elevata morbidezza.