Da più di 10 anni coltivo i terreni della Ganga seguendo i principi dell'agricoltura biologica e biodinamica cercando di porre la massima attenzione sul rispetto dell'ambiente nel quale lavoro e vivo con la mia famiglia.
La gestione dei vigneti, dalle potature invernali alla raccolta delle uve, è rigorosamente manuale. I pesticidi per la difesa dalle malattie fungine e dalle parassitosi, nonché per il controllo delle erbe infestanti, sono banditi. Non solo niente concimi chimici e diserbi ma semine di essenze polite, sfalci e sovesci mirati. Il patrimonio microbiologico del suolo viene arricchito, inoltre, da apporti di compost autoprodotto con gli scarti delle potature.
Da diversi anni sviluppo in collaborazione con importanti centri di ricerca europei, metodiche d'avanguardia per tutelare l'ecosistema vigneto. Principi attivi autorizzati in viticoltura biologica, come il rame e lo zolfo, vengono impiegati in micro dosi ed esclusivamente in annate particolarmente sfavorevoli dal punto di vista meteorologico. L'utilizzo di tisane e macerati di erbe e piante ocinali, coltivate all'interno dell'azienda, integra la difesa della vite dalle crittogame, nella quale a farla da padrone è ancora una volta la microbiologia. Batteri e funghi con funzioni di difesa e nutrizione.
Da luglio 2012 ho avviato la procedura di certicazione del metodo di produzione biologico con l'Organismo di controllo BIOS. In cantina, le lavorazioni delle uve sono eseguite in maniera estremamente delicata, osservando e conducendo senza esasperati interventismi.