E' stata veramente un'annata eccezionale, per il vino, il 1997; e non poteva essere diversamente per il primitivo di Manduria doc. Sarà stato, forse, il profumo emanato dalle vigne che si apprestavano a produrre quei pochi splendidi grappoli ed il consapevole presentimento della qualità del vino che ne sarebbe derivato, a spingere un piccolo gruppo di amici ad esaltarsi, in quell'estate, attorno all'idea della costituzione di un Consorzio di aziende che promuovesse, tutelasse e valorizzasse un prodotto fino a quel giorno considerato quasi il... "figlio di un dio minore".
Lo strumento era la legge n°164 del 1992 e su quel dispositivo si arrivò alla costituzione notarile il 16 febbraio 1988, dove si registrò il primo statuto con la sottoscrizione di dieci aziende tra sociali e private sicuramente tra le più rappresentative ed illuminate del territorio. Dopo quel primo, essenziale punto di partenza, ogni sforzo fu rivolto ad aumentare il numero di aderenti per ottenere quel 40% della rappresentatività del prodotto oggetto di tutela, limite minimo richiesto dalla legge per il riconoscimento ministeriale che, finalmente fu ottenuto col decreto ministeriale del 5 aprile 2002.
Oggi, si è finalmente in grado di operare istituzionalmente al servizio di aziende produttrici meritevoli del successo ottenuto grazie ad una qualità certa e ad una tipicità universalmente riconosciuta.
La rappresentatività è aumentata e, con essa, la consapevolezza dei produttori che, pur nella singola specificità di ogni azienda, occorre intraprendere un percorso comune garante una qualità minima costante per rendere il successo non fugace meteora, ma splendida e consolidata realtà. Questo il compito, quasi una missione, per l'attuale consiglio d'amministrazione che, attraverso iniziative e programmi condivisi, tende alla tutela, valorizzazione e promozione del primitivo di Manduria: un vino antico per una doc emergente.