via Michele Chiesa, 12
10090 San Giorgio Canavese (Torino)
Italia
Nella zona del Piemonte denominata Canavese la coltivazione della vite risale a tempi molto antichi, sicuramente antecedenti alla conquista del territorio da parte dei Romani, i quali, sotto la guida del console Terenzio Varrone sconfissero la popolazione indigena dei Salassi.
I romani stessi, importarono nella zona il loro razionale metodo di coltivazione, che, salvo alcune migliorie, rimane tuttora quello
praticato nell'area: ramificazione ad almeno un metro da terra e sviluppo dei tralci su di una struttura portante, denominato:
"Alteno Canavesano".
A permettere alla zona una così antica tradizione viticola influiscono due fattori molto importanti, un territorio collinare, creatosi in origine glaciale, composto da colline con profili dolci ed allungati,(morene) il cui terreno è costituito da sabbia argillosa e ciotoli, un clima particolarmente mite la cui temperatura media annua è di poco inferiore ai 13°, ma, ad agosto, mese importantissimo per la maturazione, con punte di 25°C.
Nello stesso mese il regime pluviometrico è piuttosto contenuto (attorno ai 70mm), favorendo così l'integrità degli acini (indispensabile per la produzione del Passito). Il vitigno più diffuso è l'Erbaluce, da cui si ricavano tre vini :
L'Erbaluce di Caluso doc, il Caluso Passito doc, l'Erbaluce di Caluso Spumante doc.
La storia delle Cantine Orsolani inizia alla fine del 1800, quando il bis-nonno Giovanni con la moglie Domenica rientrano dall'America richiamati dalla nostalgia della propria terra.
Apriono una locanda "Locanda Aurora" mentre la bis-nonna seguiva il lavoro in cucina, Giovanni Orsolani lavorava in campagna ed in cantina per produrre il vino che necessitava. Il successo ottenuto, fece si, che la cantina s'ingrandì e che la generazione successiva si dedicasse tutto il suo tempo in quest'ultima attività.
Il grande impegno sul vitigno Erbaluce inizia però intorno al '67 dopo l'avvento della denominazione d'origine controllata. I risultati di questo lavoro basato tutto sulla ricerca della qualità, porta le cantine Orsolani ad una posizione di privilegio negli ultimi trent'anni.
Partendo dal 1968, con la prima spumantizzazione dell' Erbaluce che in quegli anni fù una grande novità, le Cantine Orsolani ottengono la certificazione D.O.C. sullo Spumante.
Nel 1985 nasce "La Rustia" che introduce il concetto di cernita vendemmiale e dimostra per prima, le possibilità di questo vitigno
anche nella sua espressione di vino bianco secco.
Nel 1988, dopo alcuni anni di sperimentazione, le Cantine Orsolani, introducono l'utilizzo della barriques nella fermentazione del Passito, il prodotto storico, più delicato da modernizzare, riducono contestualmente l'invecchiamento ossidativo tanto che oggi può essere definito micro-ossidativo.
Il risultato è un passito solare che si paragona ai grandi passiti, non aromatici, italiani.
Nel 1996 con i "Vignot": "S. Antonio" e "S. Cristoforo", le cantine Orsolani, introducono il concetto di "Cru", che non si basa
unicamente sulla provenienza delle uve da una singola vigna, ma anche, sulla successiva vinificazione ed affinamento, studiati
appositamente per quelle particolari uve. Attualmente le Cantine Orsolani, vinificano esclusivamente Erbaluce ottenuti da circa 15 ettari di vigna e la produzione è di circa 100 mila bottiglie divise fra i vari prodotti.
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