Vignaioli sicuri, in attività già nel lontano 1751, quando il vino era sollievo ad una fatica che pareva senza speranza. Vendemmie benefiche, stimoli incoraggianti, dando 'tempo al tempo'. Interpretando il clima - le viti disposte al sole, al vento che soffia dal Garda e che idealmente congiunge aree lontane: il basso Sarca con le colline di Pressano di Lavis, brezza domata dalle Dolomiti di Brenta e dalla Paganella - e adattando il territorio. Dove ora le nuove generazioni dei Cesconi operano con rinnovato entusiasmo. Rispettando l'indole dei nostri avi.
Ecco allora i vigneti attigui la nuova cantina, sul pendio proiettato verso la Valle di Cembra , filari ordinati, precisi, incastonati nel paesaggio protetto proprio dalla Paganella, montagna simbolo di un Trentino coralmente vocato alla vite. E poi - nel rispetto delle singole peculiarità ambientali e meditate scelte agronomiche di famiglia - i filari del podere di Drò, in Valle dei Laghi, mitigati dal vicino lago di Garda e appunto idealmente uniti con Pressano dalla forza benefica dell'Ora, il vento pomeridiano che s'alza dalla riviera gardesana.
Due zone, diverse, volutamente coltivate per ottenere vini altrettanto diversi. Le varietà a bacca bianca piantate solo sui pendii in quota, terreni sollevati da ataviche confluenze tra fiume Adige e Avisio. E le viti riservate a vini rossi longevi, piante radicate nelle argille, limo e sabbie di glaciazioni legate al lago di Garda.
Due realtà enoiche talmente diverse da essere uniche.
Come unica é la passione vitivinicola dei Cesconi.