La famiglia Follador “alleva” le viti e ne trasforma i frutti in spumanti raffinati da molti anni. Già il nome Follador evoca una missione enoica: “folar la ua” (pigiare l'uva) è la prima operazione per ottenere dai grappoli il mosto che maturerà in vino e in spumante.
I titolari, Renato e Sergio, operano nel solco della tradizione enologica valdobbiadenese nella quale il bisnonno, il nonno e il papà Gaetano hanno avuto un ruolo importante. Gaetano immaginò e costruì negli anni ottanta la nuova cantina che si erge, discreta, su una piccola ansa della sommità del colle di Cartizze.
Cantina-bomboniera che porta il suo nome, figura quasi mitologica nella Valdobbiadene, per la sua imponenza fisica e per la sua saggia bonomia, che gli valsero il soprannome di TANO RE'.