L'azienda Agricola “Cocciacavallo” è una piccola realtà a conduzione familiare che sorge sulle colline Irpine dell'Italia Meridionale a circa 450 metri slm. Cocciacavallo perché già il nonno agli inizi del novecento era un vignaiolo e faceva vino, certo non proprio come adesso, ma in grandi tini di legno, in cui la sera, a piedi nudi tutti si pigiava il vendemmiato , cosi' si faceva ancora fino a circa cinquanta anni fa , quando con l'avvento delle prime macchine pigiatrici manuali si cominciò ad abbandonare questo metodo che ancora oggi nei ricordi dei più anziani lascia quel senso di nostalgia. Cocciacavallo perché il nonno era cosi' soprannominato per la sua caparbietà , da dove poi ha tratto origine la zona omonina.
Produciamo il Fiano di Avellino, vino pregiato, antico nei tempi, talchè si narra che le sue origini risalgono agli antichi popoli fenici, e successivamente importato sulla nostra penisola dall'impero romano che ne apprezzò molto il suo gusto nobile e delicato e fu detto Apianum perché dei suoi dolci acini ne erano ghiotte le api. E' uno dei pochi vini bianchi al mondo, che per la sua struttura si presta molto bene anche all'invecchiamento.
Viene prodotto inoltre l'Aglianico' che è un vino dal colore rosso rubino intenso, tendente al granato, adatto a lungo invecchiamento, durante il quale sviluppa aromi e sapori intensi e complessi. .Annoverato tra i più pregiati vini d'Italia, è ottenuto dal vitigno autoctono omonimo. L'eccellente prodotto ottenuto è il frutto di una miscela perfetta di ingredienti particolari: la terra, il clima le uve dei rigogliosi vigneti situati sulle splendide colline Irpine, tra i 400 ed i 700 metri ed il meticoloso lavoro dell'uomo. Risalente all'epoca etrusca, è stato reso famoso in tutto il mondo ed ha portato ad una svolta epocale della produzione viticola Irpina.
La lavorazione delle vigne viene svolta ancora oggi tutta manuale e meccanica, in particolare non si è mai fatto uso di diserbanti, pesticidi o concimi chimici, ma viene praticata una concimazione organica attraverso l'interramento di erbe vernine o seminative, mentre per i trattamenti vengono usati prodotti tradizionali come il rame e lo zolfo in dosi ridotte.
La vinificazione avviene attraverso un lungo processo in botti grandi, con fermentazioni naturali, seguendo le antiche e buone pratiche tramandate da padre in figlio, cioè con lieviti indigeni presenti sull'uva e senza alcun aggiunta o additivo in modo che il vino conservi tutte le sue proprietà tipiche originali, vengono eseguiti alcuni travasi, e poi ulteriore maturazione ed affinamento in botte fino all'imbottigliamento che avviene non prima di giugno/luglio dell'anno successivo alla vendemmia. La solforosa è stata ridotta al minino e fino all'imbottigliamento svanisce quasi del tutto. L'azienda è da sempre schierata per un'agricoltura ecosostenibile e contro l'uso di ogni tipo di prodotto tossico o invasivo per la salvaguardia delle piante degli animali e dell'uomo. Certamente qualità non è sinonimo di quantità, pertanto la produzione è limitata.