Il Consorzio di tutela dei Vini D.O.C. Colli piacentini nasce nel 1986 sotto l'egida della Camera di Commercio di Piacenza, per iniziativa di 19 produttori, senza scopo di lucro. Il suo è un ruolo che si esplica essenzialmente in due direzioni: da una parte, su autorizzazione del febbraio 1992 del Ministero dell'Agricoltura (oggi Ministero Politiche Agricole), tutela, controlla e vigila sulla produzione; dall'altra parte, valorizza e svolge attività promozionali con azioni mirate per far conoscere e divulgare i vini D.O.C. Colli Piacentini.
Il Consorzio effettua annualmente le verifiche nelle aziende associate, vigila sulla denominazione, sulla qualità dei prodotti, sull'uso dei marchi e sul rispetto degli accordi di autodisciplina definiti dal Consiglio di Amministrazione ed approvati dall'Assemblea dei Soci.
Svolge in forza di apposita convenzione camerale l'attività di prelievo dei vini atti a diventare vini DOC, avvalendosi per le analisi chimiche di detti vini di un laboratorio autorizzato dal ministero ed accreditato SINAL, anche in questo caso con apposita convenzione; svolge attività di consulenza sull'applicazione delle prescrizioni stabilite dalle leggi comunitarie e nazionali in materia ed, inoltre, informa gli associati tramite l'house organ "Terra dei Vini". La verifica finale, naturalmente, è quella sul mercato al dettaglio. Il Consorzio, dunque, può effettuare in tutta Italia qualsiasi tipo di accertamento, ispezione e vigilanza sulla D.O.C. Colli Piacentini a qualunque livello della filiera produttiva, in piena collaborazione con gli uffici periferici della Repressione Frodi e dei N.A.S. Attualmente impegnato nel perseguimento della migliore qualificazione merceologica dei vini D.O.C. Colli Piacentini, dal 1993 al 1995 il Consorzio ha realizzato un'importante ricerca su gestione, organizzazione e prospettive della D.O.C. Colli Piacentini - passata da soli 3 vini D.O.C. negli anni '70 (Gutturnio, Trebbianino e Monterosso), agli 11 degli anni '80 (Gutturnio, Barbera, Bonarda, Trebbianino Val Trebbia, Sauvignon, Valnure, Pinot Grigio, Pinot Nero, Ortrugo, Monterosso Val d'Arda, Malvasia) agli attuali 18 (in aggiunta ai sopra indicati: Novello, Cabernet Sauvignon, Vin Santo, Vin Santo di Vigoleno, Chardonnay, Pinot spumante bianco o rosato, e le varie tipologie di Gutturnio riserva, classico, superiore), - rivelandosi nel contempo assai utile per definire la vocazionalità vitivinicola di certe sottozone idonee alla produzione di alcuni vini D.O.C. e le loro differenze organolettiche e chimico-fisiche.