Terra selvaggia e affascinante costellata di massi di granito modellati dal vento, di imponenti sughere dai tronchi sanguigni, sabbie candide e acque cristalline che dal blu più intenso sfumano al verde smeraldo, la Gallura trova le radici del proprio nome nel gallo dello stemma pisano dei Visconti, primi signori del Giudicato. Lo stesso gallo che dal 1956 identifica i vini pregiati della Cantina Gallura.
A Tempio Pausania, ai piedi del Limbara, la cantina ha raccolto in se la secolare tradizione dei viticoltori dell'alta Gallura, già noti nell'ottocento anche oltre i confini isolani per la produzione di un moscato di eccellenza.
I rigorosi sistemi di selezione, i moderni processi di vinificazione e di affinamento in botte o in barrique, danno vita a vini di alto livello qualitativo con caratteristiche organolettiche in sintonia con l'evoluzione del gusto e le esigenze dei consumatori.
Punta di diamante della Cantina è il “Vermentino di Gallura”, unico vino in Sardegna a essere insignito, dal 1996, dell'ambita Denominazione di Origine Controllata e Garantita. I cinque tipi prodotti Canayli e Genesi (nella tipologia Superiore), Piras, Gemellae e Mavriana, tutti di eccellente livello, sono frutto delle più avanzate tecnologie: vini che hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale. (Vedi sezione Riconoscimenti)
Accanto alle cultivars autoctone, Vermentino, Cannonau, Moscato, Pascale, Caricagiola, i soci della Cantina “Gallura” coltivano il “Nebbiolo”, vitigno quest'ultimo importato dal Piemonte nel 1700. Dalla vinificazione di queste uve si ottengono tre vini di qualità, Karana, Dolmen e il novello Luna Nova che in breve tempo si sono imposti all'attenzione del pubblico e della critica.