Il Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei vini a d.o.c. dell'Isola di Pantelleria è stato costituito con atto notarile del 19 marzo 1997. Esso è stato riconosciuto con Decreto del 5 aprile 2002 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.100 del 30 aprile 2002) quale unico soggetto gestore di questa denominazione di origine. I suoi scopi vanno individuati nella esigenza di assicurare una legittimata difesa alla buona immagine della denominazione d'origine ed al reddito dei produttori agricoli panteschi, stimolando il recupero dei vigneti abbandonati e l'esaltazione produttiva dei tipici tesori organolettici racchiusi nei grappoli che biondeggiano su questa terra vulcanica.
In linea con i suoi propositi evolutivi, il Consorzio ha anche fatto compiere uno studio scientifico mirato alla valorizzazione del patrimonio aromatico delle uve Zibibbo nelle varie contrade dell'isola, caratterizzandone specificità e diversità pedoclimatiche, puntando anche a tesaurizzare la straordinaria versatilità di tale vitigno e la sua compatibilità con altre cultivar.
Si deve altresì all'operatività del Consorzio una accurata verifica - compiuta da una equìpe di tecnici agronomi - della situazione di fatto dei terreni vitati iscritti all'albo della DOC di Pantelleria, mediante un accertamento dell'effettiva attuale consistenza, della rispettiva conduzione e delle piantagioni esistenti.
E' inoltre da attribuire al Consorzio l'impulso per la stipula degli accordi interprofessionali che si rinnovano ogni anno prima della vendemmia e che hanno visto lievitare sensibilmente (fino al triplo rispetto al passato) la remunerazione minima delle uve che si raccolgono a Pantelleria: proprio la volontà unanime delle Aziende Consorziate ha visto riconoscere un particolare trattamento premiale agli agricoltori che perseguono la qualità.
Fra le altre iniziative messe in atto dal Consorzio, va sottolineato il suo ruolo di primo promotore della proposta di modifica regolamentare della d.o.c, per assicurare maggiore chiarezza ed il rispetto di tutte le consuetudini, alle quali corrispondano normativamente altrettante garanzie qualitative: ciò che ha dato luogo al Decreto 27 settembre 2000 che ha approvato il Nuovo Disciplinare di Produzione. Quest'ultimo vede finalmente attualizzare le sue regole alle mutate condizioni del mercato ed alle nuove preferenze dei consumatori mondiali.
La regolamentazione così decretata - e operante già dalla vendemmia 2000 - lascia orgogliosamente inalterati i valori della tradizione: che, anzi, vengono ora esaltati. La nuova disciplina contiene tre d.o.c.: il Passito di Pantelleria, il Moscato di Pantelleria (ambedue ottenuti da uve appassite al sole ed il cui prodotto finito, non addizionato di alcool, può essere imbottigliato solo sull'isola), nonché l'altra d.o.c. Pantelleria che comprende sei tipologie (i due liquorosi, il dorato, lo spumante, lo zibibbo dolce e il bianco) il cui imbottigliamento è consentito all'interno del territorio della Sicilia. Vengono chiaramente e rigidamente regolamentate, per ciascuna tipologia, le produzioni massime di uva per ettaro, nonché le percentuali di resa massima dell'uva fresca in vino e dei litri di vino per ettaro. Sono più congruamente articolate le disposizioni relative all'etichettatura, presentazione e confezionamento dei prodotti.