Infowine17.12: prosecco, amarone, made in italy

Prosecco, sempre più forte la tutela

Siglati accordi internazionali con Canada e Russia

“Finalmente è tangibile anche sul fronte della tutela, l’efficacia dell’azione svolta dal Consorzio di tutela della Doc Prosecco” commenta il presidente del Consorzio, Stefano Zanette, all’indomani del completamento della procedura di riconoscimento dell’indicazione geografica Prosecco in Russa e Canada.

“Si tratta di una novità senza precedenti in quanto, per la prima volta entra il termine Prosecco negli elenchi delle indicazioni geografiche di questi due importanti paesi”.
“Il dato è ancor più interessante – continua Stefano Zanette – se si considera che sono solo 153 le indicazioni geografiche registrate in Russia prima della nostra”.
Con questo importante risultato va ampliandosi il grado di protezione della più rilevante denominazione enologica italiana che – proprio in queste settimane – è stata oggetto di significativi fenomeni di contraffazione sul mercato americano ove alcune produzioni di “Prosecco” non provenienti dallo specifico territorio di produzione, riportavano addirittura la dicitura “denominazione di origine controllata” e “made in Italy”. Mai successo prima.
Su questo fronte abbiamo subito attivato le istituzioni italiane nei confronti degli enti del governo americano preposti al controllo che sono prontamente intervenuti su sollecitazione anche dell’Ambasciata italiana.
“Il nostro impegno – aggiunge Zanette – è tangibile sia sul fronte della prevenzione che della repressione, con azioni economicamente pesanti per i nostri bilanci ma che riteniamo siano indispensabili per garantire un buon livello di tutela sia ai consumatori che ai produttori”.
L’attività di tutela, svolta in questi anni interamente a carico del sistema produttivo, si spera possa contare quanto prima su importanti risorse – alcune delle quali già stanziate – da parte della Regione del Veneto, del Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Ministero dello Sviluppo Economico.
“Per molti anni il nostro sistema paese – riprende Zanette – si è concentrato sulla produzione – e in parte sulla promozione – tralasciando quasi completamente gli aspetti giuridici legati alla tutela, specie internazionale, ritenendo che il riconoscimento legale di una indicazione geografica da parte della UE fosse di per sé sufficiente a tutelare produttori e consumatori anche fuori dall’ambito comunitario”.
Così non è!
Il riconoscimento da parte della UE di un’ Indicazione Geografica in Europa rappresenta solo il punto di partenza di un’ attività di tutela da svolgersi nei vari paesi del mondo con logiche e strategie che vanno differenziate a seconda della legislazione locale per poter avere efficacia.
Per questo il Consorzio di tutela della DOC Prosecco, ancor prima di avviare uno specifico ufficio dedicato alla promozione e alla valorizzazione della Denominazione, ha voluto attivare un ufficio esclusivamente dedicato alle azioni di tutela e alle questioni legali. Oggi i risultati sono tangibili.

 


Controversia legale tra il Consorzio della Valpolicella e le Famiglie dell’Amarone d’Arte

La sentenza del Tribunale delle Imprese di Venezia, sulla controversia legale tra il Consorzio della Valpolicella e le Famiglie dell’Amarone d’Arte per la registrazione del marchio “Amarone” in sede Ue, attesa per oggi, slitta al 3 febbraio 2016

Doveva risolversi oggi la controversia legale tra il Consorzio della Valpolicella, che tutela tra le altre la Docg Amarone della Valpolicella, e le Famiglie dell’Amarone d’Arte, 12 aziende storiche della produzione del grande vino rosso del Veneto (Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi Agricola, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato, www.amaronefamilies.it), di cui è presidente Marilisa Allegrini, ree, se così si può dire, di aver tentato di registrare il marchio “Amarone” in sede Ue, all’Uami (Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno, http://oami.europa.eu). Una decisione che, nel luglio di quest’anno, ma dopo anni di rapporti a dir poco tesi, portò il Consorzio della Valpolicella, guidato dal presidente Christian Marchesini, a depositare l’azione legale presso il Tribunale delle Imprese di Venezia che, come detto, si sarebbe dovuto pronunciare oggi, salvo rimandare la sentenza al 3 febbraio 2016.

fonte: winenews


Record storico per il MADE IN ITALY alimentare sulle tavole delle festività di tutto il mondo

E’ record storico per il Made in Italy alimentare sulle tavole delle festività di tutto il mondo con l’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi e pasta solo per il periodo di Natale che supera i 3 miliardi di euro, in aumento dell’8%

 E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti “Il Natale sulle tavole degli italiani”, presentata all’Assemblea nazionale sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2015. Ad aumentare – sottolinea la Coldiretti – è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+19%) ai panettoni (+9%), ma crescono anche i vini (+8%), la pasta (+7%) e i formaggi (+4%), secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi nove mesi del 2015.

Un record ottenuto – precisa la Coldiretti – nonostante l’embargo della Russia che ha sancito a partire dal 6 agosto 2014 il divieto totale all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi. A guidare la classifica di questo Natale all’estero è dunque lo spumante italiano. Mai così tanti brindisi come quest’anno nel mondo saranno Made in Italy con la domanda che – sottolinea la Coldiretti – è cresciuta in valore del 50 per cento in Gran Bretagna e del 32 per cento negli Stati Uniti che si classificano rispettivamente come il primo e il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane, le quali pero’ vanno forte anche in Germania che si posiziona al terzo posto. E le richieste – precisa la Coldiretti – sono aumentate del 19 per cento anche da parte dei cugini francesi, sempre molto nazionalisti nelle scelte della tavola. Nella classifica delle bollicine italiane piu’ consumate nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. Quest’anno – sostiene la Coldiretti – all’estero si stapperanno piu’ bottiglie di spumante italiani che di champagne francese.

Si tratta di risultati che – precisa la Coldiretti – trainano l’intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento dell’8 per cento in valore dell’export. Ad essere molto richiesti – continua la Coldiretti – sono anche i dolci nazionali come panettoni, altri prodotti della pasticceria tipica delle feste, in aumento del 9 per cento in valore e la pasta con un +7%. Cresce anche la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 4 per cento, ma addirittura del 31% per il pecorino e il fiore sardo.

“Il record fatto segnare sulle tavole del Natale straniere è significativo delle grandi potenzialità che ha l’agroalimentare italiano che traina la ripresa dell’intero Made in Italy”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una piu’ efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All’estero – afferma Moncalvo – sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. In questo contesto è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding all’estero.
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A questa realtà – conclude Moncalvo – se ne aggiunge pero’ una ancora piu`` insidiosa: quella dell’italian sounding di matrice italiana, che importa materia prima dai paesi piu`` svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come italiani senza lasciare traccia, attraverso un meccanismo di dumping che danneggia e incrina il vero Made in Italy’, perché non esiste ancora per tutti gli alimenti l‘obbligo di indicare la provenienza in etichetta”.
IL BOOM DEL MADE IN ITALY SULLE TAVOLE DEL NATALE ALL’ESTERO

    Spumante +19%
    Panettoni e altri dolci +9%
    Vino +8%
    Pasta +7%
    Formaggi +4%

 

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat in valore nei primi nove mesi del 2015
Tags/Argomenti: coldiretti, export agroalimentare, Export Vini, Made in Italy

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