A maggio per il vino un'inversione (la prima da 17 mesi) della fase discendente dei prezzi iniziata a novembre 2013 e protrattasi fino ad aprile scorso
Riparte a maggio l’inflazione, interrompendo una striscia negativa iniziata a gennaio e protrattasi per quattro mesi consecutivi. L’Istat, nella stima preliminare, aveva dato per acquisita una crescita dei prezzi al consumo dello 0,2% sul maggio dell’anno scorso. Ma il dato definitivo, rilasciato a metà giugno, ha rivisto a un più 0,1% l’aumento, ribaltando comunque la dinamica negativa di aprile (-0,1%).
Al netto di alimentari non lavorati e beni energetici, l’inflazione “core”, quella cioè depurata delle componenti più volatili, si è portata il mese scorso al +0,6%, dallo 0,3% di aprile, mentre i prezzi dei prodotti a più alta frequenza di acquisto hanno fatto segnare un incremento dello 0,3%.
In questo contesto non più deflattivo le bevande alcoliche hanno accelerato al +0,9% (l’inflazione di reparto era allo 0,8% ad aprile). Vini e spirits hanno contribuito a rialzare la colonnina di mercurio dei prezzi, mentre le birre, dopo il balzo in avanti di aprile all’1,3%, hanno ritracciato all’1%.
Mediamente i prezzi retail per l’insieme dei prodotti enologici sono rincarati dello 0,1% a distanza di un mese e dello 0,6% su base annua. Una dinamica, quella tendenziale, ancora limitata a pochi decimi di punto, che si rapporta però ad aumenti dell’1,6% per liquori e superalcolici e al +1% già segnalato per le birre.
L’unico elemento di novità nel reparto vinicolo è l’inversione (la prima da 17 mesi) della fase discendente dei prezzi iniziata a novembre 2013 e protrattasi fino ad aprile scorso.
Un percorso disinflattivo interrotto a maggio da un’accelerazione dei prezzi dei vini al +0,6%, contro lo 0,5% di aprile. A invertire al curva sono state unicamente le denominazione d’origine, rincarate in un anno dello 0,8%. Le altre due componenti dell’indice mantengono invece una netta divaricazione delle rispettive tendenze, con gli spumanti in aumento dell’1,3% su maggio 2014 (+1,4% ad aprile) e i vini da tavola ancora in territorio negativo (-0,2%, dal meno 0,3% di aprile.)
Alle bottiglie di pregio i dati Istat attribuiscono la dinamica più sostenuta su base mensile, con il più 0,2% dei vini di qualità che si rapporta ad aumenti di un solo decimo di punto sia per gli spumanti che per i prodotti da tavola.
Da rilevare che quella delle bevande alcoliche, includendo però i tabacchi, resta, tra le divisioni di spesa, la più inflattiva, con un 3,2% di crescita tendenziale, nonostante i modesti rincari del reparto enologico. Significativi, ma nettamente più attenuati, gli aumenti sui capitoli istruzione (+1,8%) e servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1%), con variazioni ben al di sopra del tasso di inflazione anche per alimentari e bevande analcoliche (+1%).
Autore: p.f.
Fonte: https://www.uiv.it/
Un altro piccolo pezzo del made in Italy lascia l'Italia. Il gruppo Campari ha, infatti, deciso di vendere l'azienda agricola Enrico Serafino di Canale (Cn) alla società americana Krause Holdings, Inc.
L'accordo per la cessione del 100% del capitale sociale è di 6,1 milioni di euro e la data di chiusura dell'operazione è prevista per il 30 giugno. Cam-pari ha venduto tutta il marchio così come vigneti, impianti di produzione e vinificazione, magazzino e beni immobiliari. L'accordo prevede che Campari continuerà a distribuire in esclusiva in Italia e all'estero i vini Enrico Serafino attraverso la propria Business Unit Winea Enrico Serafino è una cantina storica con sede in Piemonte, e produce vini frizzanti e fermi, tra cui Barolo, Barbaresco e vini dell'Alta Langa.
Krause Holdings è una società diversificata di proprietà di Kyle J. Krause. Nel portafoglio ci sono i negozi Kum e Go, la società Solar Transport e attività nel settore immobiliare. Inoltre Kyle Krause e sua moglie, Sharon Krause, sono proprietari di aziende agricole biologiche negli Stati Uniti. 4 vini Enrico Serafino rappresentano un'ottima opportunità per noi di diventare parte della storia di una cantina fondata nel 1878. Abbiamo intenzione di fare leva sull'eredità del brand e di focalizzarci sulla produzione di vini di prim'ordine», commenta Kyle J. Krause. «Questa acquisizione fornisce una base su cui investire. La mia intenzione è continuare a espandere la coltivazione dei vigneti in questa regione». Con la vendita di Enrico Serafino, Campari conferma la strategia a rafforzare ulteriormente il proprio focus sul portafoglio spirit di rilevanza strategica e a elevato margine, anche attraverso la razionalizzazione delle attività non-core.
Fonte: Italia Oggi
A Vinexpo, uno dei più grandi distributori del mercato francese, Les Grands Chais de France (serve 90.000 ristoranti), ha scelto la griffe delle bollicine Villa Sandi per la distribuzione esclusiva Oltralpe
307 milioni a 304: la spunta il Prosecco, nella partita per il numero di bottiglie vendute nel mondo nel 2014, con il più celebre spumante italiano che sta rubando quote di mercato (anche in Francia) a sua maestà lo Champagne, come registrato da molti anche a Vinexpo. Da dove arriva la notizia che conferma questo trend: Les Grands Chais de France (www.gcfplanet.com), uno dei più importanti distributori di vino francese ha scelto la griffe del Prosecco Villa Sandi (www.villasandi.it), di Giancarlo Moretti Polegato, per la distribuzione esclusiva in Francia, dove serve oltre 90.000 ristoranti.
Una case history che potrebbe rappresentare solo una delle prime del genere visto che, stando alle voci raccolte a Vinexpo, anche le grandi Maison di Champagne, per allargare il proprio portfolio e non perdere altre quote di mercato, stanno cercando di accaparrarsi la distribuzione di marchi importanti di Prosecco (e di Cava), che piace molto ai consumatori del mondo per il suo prezzo più abbordabile e per la maggiore facilità di beva rispetto alle bollicine francesi ...
Fonte: Winenews