Amorim Cork Italia è la filiale italiana del Gruppo Amorim ed è l'azienda leader nel Paese per la fornitura di tappi in sughero.
Fondata nel 1999, serve le cantine di tutto il panorama nazionale dallo stabilimento di Conegliano, nel cuore dei colli trevigiani. Gli investimenti costanti nel settore Ricerca e Sviluppo, la garanzia di benessere sul luogo di lavoro, al servizio di un binomio sempre più stretto fra tecnologia e natura, sono la chiave con cui Amorim può garantire i prodotti più sicuri sul mercato. Fiore all'occhiello dell'azienda è l’avanguardia tecnologica, che mira al raggiungimento di una percezione sensoriale unica al mondo, perché il sughero sia alleato e custode di ogni vino, secondo le esigenze dello stesso e della cantina che lo produce.
Tra i costanti, grandi successi, si distinguono la linea top di gamma Excellence, l’elevata possibilità di personalizzazione creativa in Colors, la praticità e il design al servizio della qualità tecnica in Helix, e l’ultima idea della realtà leader in materia, che si rivolge ai privati che vogliono imbottigliare da sé il vino, Divinos.
Amorim Cork Italia si dimostra da sempre, così, un’azienda versatile, capace di rispondere alle esigenze a tutto tondo, con prontezza nell’adeguare le sue elevate prestazioni tecniche alle singole necessità di utilizzo.
Una realtà leader, che non dimentica le concrete esigenze quotidiane dei propri clienti e per questo è sempre aggiornata e veloce nell’offrire un servizio di assistenza attento su tutto il territorio nazionale.
Dopo cinque anni il Comune approva l'ampliamento della struttura su una superficie di 30mila metri quadrati Cantina di Soave, piano da 100 milioni A opera ultimata la produzione di vino salirà da 30 a 80 milioni di bottiglie l'anno LUNGAGGINI I ritardi nell'iter autorizzativo sono stati determinati anche dai pareri di una ventina di enti diversi; previsti 50 nuovi posti di lavoro
MILANO Dopo cinque anni di pastoie burocratiche e palleggi di responsabilità, via libera al progetto da ioo milioni di euro della Cantina sociale di Soave, nel Veronese. Compresi 8,5 milioni per la realizzazione della tangenziale (di cui 3 della Regione Veneto) e1,5 milioni perle opere di urbanizzazione. Il Comune di Soave ha approvato in via definitiva il progetto che prevede l'ampliamento della Cantina su una superficie di 3omila metri quadrati, per5 metri nel sottosuolo e 12 metri sopraterra. Il primo lotto vale 55 milioni e per completarlo saranno necessari 2 anni e mezzo. A opera realizzata la Cantina di Soave, che conta 2.200 soci e 6m ila ettari vitati, balzerà da3o a 8o milioni dibottiglie «e anche in questo caso - osserva Bruno Trentini, direttore della Cantina di Soave - utilizzeremo soltanto la metà dell'uva prodotta dai nostri soci. Il resto è commercializzata in Italia e all'estero». «L'amministrazione è stata favorevole al progetto fin dall'inizio - premette Lino Gamba-retto, sindaco di Soave con delega all'urbanistica -1 ritardi subiti nell'iter approvativo del progetto sono stati determinati oltre che da un progetto complesso, anche dai pareri di una ventina di enti che dovevano fornire un parere. Poi il vincolo paesaggistico ha indotto, per due volte, le Belle arti a rivedere il progetto». Circa l'impatto sul paesaggio, Gambaretto sottolinea che l'ampliamento della Cantina su svilupperà «verso l'interno e in direzione dell'autostrada, non certo del centro storico di Soave. Poi verranno demoliti due vecchi capannoni e verranno costruiti parcheggi e sorgerà nuovo verde». Trentini oggi preferisce glissare sui motivi dell'enorme ritardo accumulato. Sottolinea soltanto che «i ritardi sono dovuti anche a un susseguirsi di amministrazioni. Rispetto al nostro progetto originario abbiamo fatto degli aggiustamenti in corsa, ma non è stato mai bocciato». I punti di forza della cantina di Soave sono alcuni vini molto venduti, la selezione Rocca Sveva, lo spumante Metodo Classico Equipe5 e il Lessini Durello Settecento33. Con la nuova Cantina di Soave gli occupati dovrebbero cresceredi unacinquantina di unità («occupati di livello») rispetto ai ido addetti attuali. Il bilancio 2015 (al3ogiugno) della Cantina si è chiuso con ricavi per 103,4 milioni (1o6,6 l'esercizio precedente), un Mol di 8 milioni (7,5) e un utile netto di 1,4 milioni (1,3). La cantina ha pagato le uve conferite 48,8 milioni (54,5) e dispone di liquidità per 28,2 milioni. «Negli ultimi anni - osserva Trentini - abbiamo provveduto a pagare in misura adeguata i soci conferenti ma abbiamo trattenuto risorse per gli investimenti. Ogni anno la gestione produce 15-18 milioni di cash flow che ha sostenuto anche una politica di acquisizioni. Per la chiusura di questo esercizio puntiamo su 35 milioni di liquidità». E per finanziare il resto del progetto? «Ci rivolgeremo alle banche» conclude Trentini.
Autore: Emanuele Scarci
Fonte: Sole24Ore
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