II vino italiano nel 2015-14 ha speso 336,6 milioni (sui 336,9 disponibili) di fondi Ue. Superstar ristrutturazione e promozione.
Il vino italiano fa il pieno di fondi Ue La parte del leone a restyling vigneti e promozione - In crescita anche gli investimenti in cantina I1 piano nazionale di sostegno per il vino sbanca il budget Ue. Il vino italiano infatti, forte anche di un trend dell'export in asceza (secondo Ismea ad agosto 2015 le vendite all'estero hanno chiuso con un 6% in valore) investe per rafforzare la qualità delle produzioni e la penetrazione sui mercati internazionali. E lo fa utilizzando appieno (la percentuale di spesa è stata del 99,9%) le risorse messe a disposizione da Bruxelles nell'ambito dell'Ocm vino. Secondo i dati resi noti dal ministero per le Politiche agricole, l'Italia ha infatti speso nel 2014-15 ben 336,6 milioni (sui 336,9 disponibili). In prima fila, come ormai consolidato dalle cifre delle ultime annualità, la misura di ristrutturazione dei vigneti e quella dedicata promozione del vino sui mercati extra-Ue. Il restyling dei vigneti ha assorbito infatti 256 milioni pari al 76% del totale. Investimenti che sono stati tramati dai "fenomeni" del Nord Est come Pro-secco e Pinot grigio ma anche dalla scommessa in altre aree del paese su vitigni autoctoni emergenti come Pignoletto in Emilia Romagna, Pecorino in Abruzzo, Vermentino in Toscana e in Sardegna, Negroamaro e Nero di Troia in Puglia. Molto bene, almeno da un punto di vista della spesa, anche la misura della promozione del vino sui mercati extra-Ue che ha assorbito risorse per 92 milioni. Sullo sfondo restano però le perplessità che di recente sono state sollevate da alcune aziende sull'efficacia delle azioni messe in campo su iniziativa delle regioni (che gesti- IN ASCESA 48 milioni È il budget assorbito dalla misura degli investimenti in cantina che dopo una partenza in sordina è ormai di gran lunga la terza misura alle spalle di restyling dei vigneti (256 milioni) e promozione (92) . scono ben 2/3 del budget a disposizione). In crescita, secondo i dati del Mipaaf, sono anche gli investimenti in cantina, per i quali sono stati spesi 48 milioni. Una misura utilizzata in particolare per favorire l'innovazione. È il caso ad esempio del bando messo in piedi dalla regione Puglia nei mesi scorsi per favorire la realizzazione di impianti di spumantizzazione al Sud evitando così alle uve del Mezzogiorno costose "trasferte" in Veneto per essere trasformate in bollicine. A chiudere poi gli investimenti sull'assicurazione dei raccolti (20 milioni), quelli per la distillazione dei sottoprodotti (12 milioni) e per la vendemmia "verde" che ha assorbito 900mila euro. «Siamo riusciti — ha detto ieri il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina - a sfruttare al meglio i fondi europei per rendere sempre più competitivo un comparto modello come quello del vino. Un sistema che per il nostro Paese vale oltre 14 miliardi di euro. In questi mesi abbiamo portato avanti un grande lavoro, ma possiamo ancora crescere soprattutto sul fronte internazionale. Per farlo credo sia necessario ottimizzare al-cum strumenti e concentrare al meglio le risorse per la promozione. Su questo fronte stiamo lavorando con le Regioni per essere al fianco delle imprese nel percorso di internazionalizzazione. Partiamo da una base eccellente: siamo i primi produttori al mondo, dobbiamo saper valorizzare ancora di più il nostro vino. Questo è un impegno del Governo».
Autore: GIORGIO DELL'OREFICE
Fonte: Sole24Ore
A seguito delledizione 2014, alcuni espositori avevano messo in forse la loro futura partecipazione allevento satellite del salone di Düsseldorf; ora invece è corsa agli spazi per ledizione 2016
Messe Düsseldorf Shangai, ente organizzatore insieme alla China International Exhibitions del ProWine China, ha annunciato che l’edizione 2015 del salone asiatico del vino, tenutasi tra il 11 ed il 13 novembre scorsi, ha attirato il 25% in più di visitatori rispetto all’edizione precedente.
Si tratta dunque di oltre 10mila visitatori giunti a Shanghai per visitare una fiera che ha raccolto circa 600 espositori provenienti da 33 paesi, in particolare da Francia, Italia, Spagna ed Argentina.
Michael Degen, Direttore esecutivo della Fiera di Düsseldorf, commentando questi dati, ha sottolineato che se in seguito all’edizione 2014 vi erano stati malumori da parte degli espositori, indecisi sulla loro futura partecipazione all’evento, oggi inveve il loro dubbio non è se partecipare o no all’edizione 2016, fissata per i prossimi 7, 8 e 9 novembre, ma quanto sarò lo spazio disponibile per la collocazione degli stand. Ciò conferma – ha continuato Degen – che si è sulla strada giusta nell’organizzazione di questo salone satellite della ProWein di Düsseldorf, che si terrà i prossimi 13, 14 e 15 marzo 2016.
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