Sostenibilità e analisi sensoriale, due temi di grande attualità per il settore enologico che nella prossima edizione di SIMEI (Milano, 3-6 novembre 2015) saranno i focus dei Congressi Internazionali organizzati da Unione Italiana Vini e patrocinati nientemeno che da OIV Organisation internationale de la vigne et du vin, Ceev Comité Européen des Entreprises Vins e FIVS Fédération Internationale des Vins et Spiriteux
SIMEI è il punto di riferimento mondiale per il comparto della tecnologia del vino, non solo perché è una vetrina eccezionale delle migliori innovazioni del settore ma anche perché è da sempre volontà di UIV, organizzatore della manifestazione fin dalla prima edizione del 1963, renderla un’occasione unica di formazione e aggiornamento professionale di altissimo livello.
Proprio a questo scopo anche nel 2015 per i Congressi Internazionali in calendario sono stati chiamati i relatori più qualificati, ognuno in grado di dare il proprio contributo professionale e stimolare quello dei partecipanti.
Il 3 novembre si parlerà di Sostenibilità. “Sustainable viticulture as a tribute to wine quality”: il workshop sarà l’ideale prosecuzione del convegno fulcro dell’edizione 2013, un aggiornamento dello stato dell’arte per verificare a che punto è l’industria del vino in termini di sviluppo sostenibile.
A discuterne, come sempre, alcuni dei maggiori esperti in materia, tra cui i membri dello “Steering Committe” Ettore Capri – Centro di ricerca sullo sviluppo sostenibile, OPERA, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza -, Osvaldo Failla – Dip. di Scienze agrarie e ambientali, Università degli Studi Milano –, Philip Manson – General Manager Sustainability at New Zealand Winegrowers – co-chair of FIVS’ Sustainability Working Group -, Allison Jordan – Executive Director, California Sustainable Winegrowing Alliance; Vice President, Enironmental Affairs, Wine Institute.
La definizione classica del termine “sostenibilità” la caratterizza come un equilibrio tra aspetti sociali, culturali, economici e ambientali nella ricerca di soluzioni bilanciate ai bisogni del presente e del futuro. Nonostante questo c’è nella pratica una tendenza a far prevalere nel settore vitivinicolo l’aspetto ambientale, tralasciando o mettendo in second’ordine tutti gli altri. Obiettivo del Congresso è quello di fotografare lo stato dell’arte rispetto alle principali iniziative in essere a livello globale, focalizzando l’attenzione sui diversi pilastri e sui diversi indicatori di quello ambientale, riportando nel contempo l’attenzione su un punto di vista più olistico nel giudizio di sostenibilità enologica che necessariamente comprenda gli aspetti sociali ed economici, e che includa anche l’analisi sensoriale come strumento di valutazione.
L’analisi sensoriale sarà il focus del Congresso del 4 novembre: “Discovery the sensory Factors” ne indagherà tutti gli aspetti, da quello scientifico a quello produttivo fino al punto di vista commerciale. Anche in questo caso UIV ha convocato i maggiori esperti in materia. Saranno infatti Anita Oberholser – PhD Cooperative Extension Specialist in Enology Department of Viticulture and Enology, UC Davis –insieme a Hildegarde Heymann – Professor in Enology, Department of Viticulture and Enology, UC Davis – Ulrich Fisher – Kompetenzzentrum Weinforschung (Center for Wine Research) DLR Rheinpfalz, Neustadt, Germania – John Thorngate – Director, Sensory Department at Constellation Brands – e Jennifer Jo Wiseman – V.P. Consumer and Product Insights, E. & J. Gallo Winery – a parlarne a, e con, i partecipanti al workshop.
La scelta di puntare l’attenzione specificatamente sull’analisi sensoriale nasce dall’impegno di Unione Italiana Vini nel dimostrare il suo valore scientifico come strumento di misurazione della qualità di un vino e il rigore dei suoi risultati, oggettivi e quantificabili.
Il dibattito che si svolgerà in occasione di SIMEI ha come obiettivo principale quello di arrivare alla codificazione di un linguaggio universale con scale di misura condivise: è questo infatti un passo necessario per il mercato. È un format innovativo di completa condivisione dell’analisi sensoriale che coinvolge la comunità dei più accreditati stakeholder internazionali che sono chiamati a definire i profili sensoriali associabili alle diverse culture per tracciare un “identikit sensoriale” del moderno consumatore.
Il ruolo dei partecipanti ai due Convegni, diversi ma strettamente legati proprio dal fil rouge dell’analisi sensoriale nell’ambito enologico, sarà di primo piano. UIV ha infatti deciso di riproporre l’originale formula interattiva in base alla quale al termine di ogni sessione di lavoro – cinque in tutto e ognuna autonoma – ci sarà infatti una sorta di talk show, in cui tutti i presenti potranno intervenire in merito ai temi trattati interagendo direttamente con i relatori e aderendo ad un’indagine sul livello di coinvolgimento al focus dell’analisi sensoriale.
fonte: Beverfood
Altro che ripresa in Cina, come annunciato da Wine Monitor Nomisma: per Unione Italiana Vini (Uiv) e Corriere Vinicolo secondo trimestre da incubo, vanificata buon inizio anno. Male Francia, Italia e Spagna (anche spumanti). Bene solo lAustralia
La Cina è un mercato complesso per il vino, difficile da penetrare, e anche da analizzare. Tanto più se arrivano dati e numeri a dir poco contrastanti. Se nei giorni scorsi, Wine Monitor Nomisma parlava, infatti, di un import enoico cinese che aveva ripreso a correre nei primi 5 mesi 2015 sul 2015 (+51% in valore, +38% in volume), è di segno decisamente opposto l’analisi di “Corriere Vinicolo” ed Unione Italiana Vini, che parla di un trimestre aprile-giugno disastroso, il peggiore da 3 anni, che fa segnare -13% in volume -16% in valori, vanificando così la ripresa di inizio anno. E così, nella prima metà dell’anno, il bilancio, che nel complesso è intorno ai 700 milioni di dollari complessivi, è negativo un po’ per tutti: la Francia fa -8% a valore, l’Italia addirittura -19% (con volumi stabili), la Spagna cresce molto in quantità (+27%), ma nonostante questo fa -8% in valore. Unica nota fuori dal coro è l’Australia, che cresce del 20% in volumi, e di ben il 51% in valore, con il prezzo medio di un litro che viaggia sugli 8,7 dollari.
E nel complesso fanno ancora peggio gli spumanti, il cui import in Cina è crollato in 6 mesi del 30% in volume e del 15% in valore, con un bagno di sangue per Francia (-43%), Italia (-25%) e Spagna (-12%) ...
Fonte: winenews
Oltre 1,2 milioni di ettolitri imbottigliati nel 2014, di cui 992.000 dell'Igt Delle Venezie
Grazie alla solerzia di Valoritalia e dei suoi funzionari, riusciamo oggi a mettere un tassellino in più all’articolo uscito qualche giorno fa dedicato alla piramide (o ex piramide) dei vini Do-Ig italiani (leggi qui)
Nel 2014, relativamente alle sole Igt controllate dal più importante ente di certificazione operante in Italia, sono stati imbottigliati 1,2 milioni di ettolitri con Pinot grigio in etichetta. Di questi, la quota più massiccia è ovviamente afferente all’Igt Delle Venezie, con poco meno di 1 milione di ettolitri. Seguono (ma a distanze siderali) Veneto (171.000 hl) e Provincia di Pavia, con poco più di 51.000.
Interessante anche notare l’incidenza percentuale del Pinot grigio all’interno delle varie Igt: sul totale controllato da Valoritalia, equivalente a 3,2 milioni di hl, il Pinot grigio incide per il 38%. La quota più alta si ha ancora nel Delle Venezie (67%), poi nella piccola Igt mantovana Alto Mincio (37%), mentre Veneto e Pavia oscillano tra 14 e 16%.
Sezione: Italia. Tag: Igt, imbottigliamenti, Pavia, Pinot grigio, ValorItalia, veneto e venezie. Area Geografica: Friuli-Venezia Giulia, Italia, Lombardia, Umbria e Veneto. Categorie News Corriere: Aziende, Denominazioni e Statistica.
Fonte: Uiv