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  • 20/02/2025

Luca Zaia: «In 30 anni il progetto è diventato un modello di marketing turistico»

Fervono i preparativi per la XXX edizione della Primavera del Conegliano Valdobbiadene Prosecco manifestazione che, con le sue 15 Mostre del vino, intende far vivere al pubblico la vera essenza delle colline dove nascono le bollicine più conosciute al mondo.

 

La presentazione ufficiale del calendario 2025 si è svolta ieri, martedì 18 febbraio, a Venezia presso Palazzo Balbi, sede ufficiale della Giunta Regionale del Veneto.

«Nata dalla grande forza del volontariato delle Pro Loco e dalla volontà di comunicare a tuttotondo l’unicità di un vino che ha saputo conquistare il mondo e l’eccezionalità delle terre dove da secoli viene prodotto –ha dichiarato il presidente di Regione del Veneto, Luca Zaia -. La Primavera del Conegliano Valdobbiadene Prosecco è una delle rassegne enologiche più conosciute d'Italia che da 30 anni mette sotto i riflettori il territorio e il prodotto. Questo progetto nei decenni è diventato un vero modello di marketing turistico. Non a caso, la Primavera del Conegliano Valdobbiadene Prosecco è stata spesso presa ad esempio e replicata in altre regioni d’Italia».

«In queste colline, divenute Patrimonio dell’Umanità UNESCO, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG non è solo un vino ma un legame che unisce le persone attraverso momenti di convivialità e gioia – ha proseguito Giovanni Follador, presidente del Comitato Organizzatore - La rassegna rappresenta un'opportunità unica per approfondire la conoscenza di questo straordinario spumante ed esplorare il territorio che lo ospita. È un'occasione formativa che va oltre il semplice piacere del palato, un evento che non solo promuove un prodotto, ma contribuisce alla formazione e all'educazione degli appassionati e dei professionisti del settore, facendo scoprire loro le caratteristiche di ogni sottozona della Denominazione».

«L’anno 2024 ha registrato ottimi risultati per la destinazione Colline del Prosecco – ha concluso Federico Caner, assessore regionale al Turismo e all’Agricoltura -: fino a novembre gli arrivi sono cresciuti del +9,3% (a fronte di un dato regionale del 2%) e le presenze del 9.7% (+2,1%) rispetto allo stesso periodo del 2023. A fine 2024 per la prima volta il territorio delle Colline Unesco (29 comuni) ha superato di gran lunga le 500.000 presenze, nel 2023 erano 482.000. Questo anche grazie al sistema delle Pro Loco, un modello vincente, attualissimo, in crescita anno dopo anno (da 535 a 557 dal 2022), con 5.000 manifestazioni organizzate nei 12 mesi».

Sarà ancora una volta il territorio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg ad accogliere l’itinerario culturale e gastronomico che, dal 14 marzo all’8 giugno 2025, racconterà l’Alta Marca, i suoi piccoli borghi, i vigneti che decorano i pendii e le operose cantine che hanno reso celebre il vino del territorio.

Un territorio al quale la Primavera del Conegliano Valdobbiadene Prosecco quest’anno rende onore con la creazione di un oggetto simbolo, omaggiato al presidente Zaia durante la presentazione: una damigiana in vetro, impreziosita da un’incisione del maestro Marco Varisco, che contiene il terreno delle colline Unesco e una barbatella di Glera. Un oggetto che sarà presente anche in tutte le Mostre del Vino a rappresentare la storicità della rassegna ed il legame con il territorio.

Perché con la Primavera del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, gastronomia, storia e cultura diventano un unico percorso, come testimonia il successo della rassegna che, da tre decenni, si propone non come semplice manifestazione enogastronomica ma come viaggio nella bellezza alla scoperta dei luoghi in cui è nata l’arte enologica del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, dove al “saper fare” si coniuga la valorizzazione di un ambiente unico al mondo, tanto da essere nominato Patrimonio dell’Umanità Unesco.

IL PROGRAMMA 2025

IL SIMBOLO DELLA XXX EDIZIONE

Per celebrare il 30° anniversario della Primavera del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, il Comitato Organizzatore della rassegna ha voluto creare un oggetto simbolo del legame tra uomo, territorio e cultura enologica. In ogni Mostra del Vino sarà infatti esposta una damigiana in vetro, tradizionale recipiente per il vino che identifica la storicità della rassegna, iniziata quando il vino in mescita era soprattutto quello sfuso; al suo interno, la terra delle colline UNESCO, suolo prezioso che identifica il paesaggio Patrimonio dell’Umanità grazie al quale il Prosecco è divenuto fenomeno internazionale, e una barbatella di Glera, piccola piantina di vite simbolo del continuo ciclo della natura ma anche del legame con la comunità che se ne prende cura. A rendere prezioso questo oggetto trasformandolo in una vera e propria opera d’arte, l’incisione che rende omaggio alla rassegna e al suo territorio realizzata da Marco Varisco, celebre artista trevigiano le cui opere sono oramai famose in tutto mondo. Un simbolo semplice quanto potente, che innesca una profonda riflessione sulla memoria, sul valore della terra e sulla necessità di preservare la connessione con la natura e con le proprie radici culturali.

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20/02/2025

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