Incontri Rotaliani 2023 è stato un grande successo di pubblico e critica. Una manifestazione giunta alla sua terza edizione che si distingue anche a livello nazionale perché si fonda sul principio del confronto costruttivo tra zone viticole di livello nazionale e internazionale. Conoscere altri territori dediti alla viticoltura e poter tessere nuove costruttive relazioni è l'obiettivo principale di questo progetto: non si tratta infatti solo di un evento ma di una modalità per creare contatti e collaborazioni tra produttori ma anche con le istituzioni dei paesi ospiti. Dopo Borgogna e Rioja, quest’anno il confronto è stato con l’Etna, una zona che sta riscuotendo un grandissimo successo e che in circa 20 anni è stata in grado di crescere fino a diventare uno dei territori del vino italiani più apprezzati in questo momento.
L’iniziativa ha visto complessivamente la partecipazione di più di 700 persone ed è stata impreziosita dalla partecipazione di 8 produttori etnei di primissimo livello (Barone di Villagrande, Benanti, Franchetti-Passopisciaro, Graci, Girolamo Russo, Masseria Setteporte, Terre Nere e Distilleria F.lli Russo) che hanno affiancato 17 aziende rotaliane (Breccia, De Vescovi Ulzbach, De Vigili, Donati Marco, Dorigati, Endrizzi, Endrizzi Elio e F.lli, Fedrizzi Cipriano, Foradori, Martinelli, Mezzacorona, Redondel, Rotaliana, Zeni Roberto e le distillerie Bertagnolli, Villa de Varda e Distillerie Trentine) durante la due giorni di dialogo e incontro all’insegna di wine talks, conferenze, banchi d’assaggio e masterclass guidate.
Grandi anche i nomi del giornalismo di settore e della sommellerie italiani che hanno ricoperto il ruolo di relatori durante le degustazioni guidate (Stefania Vinciguerra, Cristina Mercuri, Fiorenzo Detti, Adua Villa, Alessandro Torcoli e Aldo Fiordelli). Diversi anche gli esperti (Giampaolo Gravina, Massimo Zanichelli e Nereo Pederzolli) e gli ospiti (Maurizio Lunetta, Catherine Girard, Bertrand Gauvrit e Giulio di Vescovi) che hanno preso parte al wine talk della domenica mattina moderato da Filippo Bartolotta presso il teatro San Pietro di Mezzolombardo. Una "chiacchierata" ricca di stimoli che ha messo al centro il valore del territorio, della sua tutela e valorizzazione e da cui è emerso come fondamentale per il suo sviluppo il coinvolgimento delle comunità e la condivisione di valori quali il rispetto delle persone, dell’ambiente e del patrimonio culturale.
I territori dell’Etna e della Rotaliana - con i loro aspetti geomorfologici ed enologici - sono stati al centro anche del dibattito del lunedì mattina in Fondazione Mach, moderato dal giornalista Pietro Bertanza di Co.Di.Pr.A., che ha visto la partecipazione di Marco Stefanini (FEM), di Giovanni Marletta (agronomo di Benanti), di Fulvio Mattivi (FEM), di Calogero Statella (enologo di Terre Nere) e di Luciano Groff (FEM). La mattinata si è chiusa con le riflessioni sui rischi che i cambiamenti climatici ci costringono ad affrontare e sugli strumenti che i viticoltori e gli agricoltori in generale possono avere a disposizione per tutelarsi (illustrati da Marica Sartori, Giuseppe Raimondi e Andrea Berti).
Durante la manifestazione era presente anche una rappresentanza proveniente dalla Borgogna, il primo territorio ospite di Incontri Rotaliani nel 2019. Le relazioni con loro continuano da quattro anni e si sono concretizzate in un “patto di amicizia” tra il comune di Sampigny-Lès-Maranges e Mezzolombardo e in numerose collaborazioni che coinvolgono aspetti culturali e formativi.
“Una due giorni entusiasmante” secondo la Presidente del Consorzio Turistico Piana Rotaliana Königsberg Daniela Finardi “dove si è respirata un’atmosfera molto positiva. L’incontro tra persone, professionalità e culture diverse accomunate dal “fare il vino” e dall’amore per il proprio territorio, ha permesso di avere anche una visione critica e ottimistica rispetto al percorso che abbiamo intrapreso come Consorzio Turistico per la valorizzazione dell’enoturismo e di tutto ciò che esso può trainare, come storia, tradizioni, economia, competenze, narrazione... Ora attendiamo di scoprire quale sarà il paese ospite per l’edizione 2025. I produttori locali hanno già alcune idee, sull’onda dell'entusiasmo di questa edizione. Se ne parlerà senz’altro a breve!”.
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