Grand successo per la degustazione ufficiale a Milano del Consorzio Vini Venezia.
Un vero e proprio battesimo fuori dalla Regione Veneto per questo Consorzio nato poco tempo fa.
Consorzio Vini Venezia: la nascita
Il Consorzio Vini Venezia è nato con lo scopo di tutelare e valorizzare le Denominazioni di Origine Controllata tra Treviso, Venezia e Pordenone. Lunga e ricchissima è la tradizione vitivinicola di questa zona: i“vigneti dei Dogi", i vini veneziani nelle corti di Polonia, di Ottone Imperatore e Carlo Magno. Questi sono solo assaggi di quello che la letteratura regala sulla nobile fama e storia dei vini dell'area.
Su questo terreno fertile nel settembre del 2011 è nato il Consorzio Vini Venezia dall'unione di:
-Consorzio Volontario Tutela Vini DOC Lison Pramaggiore
-Consorzio Tutela Vini del Piave DOC.
I vini tutelati della zona di Treviso, Venezia e Pordenone sono 44 Doc e 2 Docg (una bianca il Lison ed una rossa il Malanotte del Piave.
Il Consorzio Vini Venezia oggi tutela oltre 4000 produttori di questa zona che è naturalmente e storicamente vocata alla viticoltura.
Perchè il Consorzio Vini Venezia?
Il Consorzio Vini Venezia è nuovo brand che vuole un futuro più internazionale, mettere in relazione e dare la giusta visibilità e rappresentanza in termini strutturali, mediatici e commerciali alle produzioni dell'area di Venezia, Treviso e Pordenone.
Si intende così creare una massa critica per facilitare l’export, la presenza nella grande distribuzione. Ecco le parole del Vicepresidente Pierclaudio De Martin:
"Un’operazione messa in piedi lo scorso anno con l’obiettivo di riunire le due Denominazioni storiche del Veneto nord-orientale, il Piave e il Lison Pramaggiore (dove emergono i vitigni autoctoni sia a bacca bianca che rossa quali Manzoni bianco, Verduzzo, Tai, e Refosco), con la nuova Doc Venezia (dove, per adoperare un verbo da cantinieri, abbiamo “travasato” parte delle varietà internazionali che c’erano nel Piave e nel Lison Pramaggiore). A queste tre Doc si sono aggiunte due Garantite; nel Trevigiano il Malanotte del Piave a base di uve Raboso, e nel Veneziano il Lison, dedicato al Tai, ex Tokaj. Tutto è partito da una scommessa, ovvero riuscire ad aggredire i mercati nordeuropei, nordamericani e anche gli emergenti asiatici con un nome importante quale quello di Venezia. Non è però solo un’operazione di marketing, bensì un debito che gli agricoltori delle province di Treviso e Venezia hanno nei confronti della civiltà millenaria veneziana che ha risalito i due fiumi che caratterizzano le zone, Livenza e Piave, portando idee, conoscenze, esperienze, tre o quattrocento anni orsono. Molte delle nostre aziende agricole hanno sede nelle storiche ville della Serenissima.
Il Consorzio ha attenzione alla qualità e alla resa per ettaro
Il vice presidente ha precisato «Ci tengo a precisare che degli otto vini in assaggio, sei (tranne gli ultimi due: Malanotte e Raboso Passito) hanno un prezzo medio non superiore ai 7 euro partenza Cantina perché, pur rimanendo vini di gran pregio, vogliono scontrarsi con competitor estremamente agguerriti in giro per il mondo».
Il battesimo Milanese: le degustazioni dell'uscita ufficiale
Quattro rossi e Quattro bianchi a Palazzo delle Stellin. La degustazione è stata guidata dal giornalista Massimo Zanichelli e dal vicepresidente dell’ente Pierclaudio De Martin.
Sul palco gli otto produttori che hanno raccontato i loro vini a stampa enogastronomica ed enoappassionati.
Poi un tasting aperto un cui 20 aziende del Consorzio Vini Venezia hanno fatto assaggiare le loro delizie.