Che significa Doc Docg?

Come viene garantita la qualità?

Che tipo di legislazione e controlli ci sono? Doc all'estero che significa? 

Una Doc italiana che approda all'estero con cosa si deve scontrare? 

E che tipo di risonanza può avere in un consumatore straniero?

Come si può  favorire la percezione di qualità per americani, cinesi, messicane?

Mille e una domanda: Cosa sono Doc e Docg e Cosa possono diventare?

 

Partiamo dalla legge: l'ultimo decreto ministeriale Italiano in materia il DM 30/11/2011 Approvazione disciplinari consolidati vini DOP che stabilise le 73 Docg e le 330 Doc italiane da metter in mano all'Europa.

 

Innanzitutto per denominazione di origine si intende il nome geografico di una zona vinicola (es.: Taurasi, Franciacorta, Prosecco, Valpollicella, Soave).

Sono regolate da disciplinari di produzione ossia un insieme di leggi e di indicazioni cui ci si deve attenere per ottenere dei vini che possono fregiarsi del Doc, Docg ect.

I disciplinari indicano: vitigni, resa dell'uva, titolo alcolometrico minimo dell'uva, densità delle viti, tipo di vinificazione e caratteristiche tecniche che deve avere il vino finito (colore, odore, acidità totale..)

 

Per le DOC, Denominazione di Origine Controllata è previsto un controllo costante dalla vigna alla cantina: zona di produzione, vitigni, resa per ettaro, titolo alcolometrico minimo, estratto secco, acidità totale, pratiche autorizzate, ecc.).

La qualità dei vini Doc deve venir controllata prima della messa in commercio: a tale scopo sono state istituite delle apposite "Commissioni di Degustazione" presso le Camere di Commercio per fare delle analisi chimico organolettica che confermino i requisiti del protocollo di produzione.

I vini DOCG, Denominazine di Origine Controllata e Garantita sono previste delle regole ancora più severe: devono essere stati Doc per almeno 5 anni, essere sottoposti alle analisi chimico/organolettico nella fase di produzione Doc. La peculiarità di ogni bottiglia è il contrassegno di Stato, un classica fascetta rosa o verde che viene rilasciata dalla Repubblica Italiana. Le fascette vengono date in base agli ettolitri di vino prodotti ai soli imbottigliatori autorizzati.

 

Come accennavamo prima, d'ora in avanti sarà l'Europa a occuparsi di legiferare in materia, scelta dovuta la fatto che i mercati del vino sono sempre più globalizzati.

 

Questa tendenza del mercato alla globalizzazione comporta delle serie modificazioni sull'immagine del vino dei consumatori e impone un confronto tra le diverse realtà di Doc e Docg, in particolare  le Doc americane e australiane.

Queste ultime hanno una visione pragmatica e orientata al mercato, si basano su aspetti tecnici oggettivi dei vini e legano il marchio al vitigno.

 

Le DOC europee invece, sono più legate al territorio e alla tradizione e questo da loro un futuro più stabile.

In Europa c'è la ricerca di coniugare le due visioni: territorio e mercato, tradizione e marketing.

 

Le Doc e le Docg sono sicuramente una via da percorrere con molta decisione per creare relazioni stabili, affermare e riuscire a guadagnare la fiducia e la fideizzazione del consumatore finale, garantendo un futuro roseo al mercato europeo del vino.

Per tracciare un percorso vogliamo rispondere alle domande che ci siamo posti all'inizio: con una consideraizone che trova difficile confutazione:

le Doc e Docg sono uno strumento collettivo da inserire in strategie di marketing e comunicazione efficaci che riescano a valorizzare le genuità e l' identità della terra,  contrastando il rischio di omologazione che la globalizzazione dei mercati porta con sé.

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
08/02/2012
IT EN