E' pur vero che fra i vini bianchi dei Colli Euganei il moscato, nelle sua versione spumantizzata, ferma, e passito, è la punta di diamante con tanto di DOCG ma altrettanto successo stanno riscuotendo gli altri uvaggi a bacca bianca che ben si prestano per essere vinificati quali alfieri del loro più blasonato moscato Fior d'Arancio.
Esempio ne sono le uve serprine che secondo alcuni studiosi sarebbero addirittura le progenitrici delle uve da cui si ricava il prosecco. Secondo altri, si tratterebbe invece di un clone ottenuto a seguito dell'opera di ricerca di Giuseppe Tocchetti di Carrara S. Giorgio (sigla C.S.G. del clone) su vecchi vigneti di uva Serprina coltivati da tempo immemorabile sui colli. Riscontrando una sorta di tipicizzazione e”clonizzazione” in vecchi impianti di prosecco. Resta il fatto che analogamente al prosecco, dall'uva serprina se ne ricava un vino non meno accattivante. Un vino doc frizzante dal bel colore giallo paglierino con un profumo fruttato fresco e delicato che si traduce anche al palato ma non in maniera arrogante; pur lasciando un fermo sapore di frutta matura. Tutte caratteristiche che fanno di questo vino un brioso e vivace tipo di bianco decisamente ideale per la stagione estiva e per accompagnare piatti leggeri, a base di pesce o per essere consumato come aperitivo. Va ovviamente servito ad una temperatura fresca, l'ideale è attorno ai 6 gradi e, per quanti hanno a cuore i punti della loro patente, c'è da dire che il suo grado alcolico mediamente va dai dieci agli undici gradi. Un vero e proprio bonus, quest'ultima sua peculiarità, che lo ha reso ben gradito presso un pubblico sempre più ampio che in linea con le esigenze e le tendenze più in voga, sempre più spesso chiede di bere vini dal tenore alcolico contenuto e non così marcato da impedire una degustazione facile e beverina. Insomma un tipo di vino, come il Serprino che nel momento della sua degustazione costituisca un momento di piacere che sia il più incondizionato possibile. Soprattutto però che risponda alla sempre più pressante richiesta di qualità, pur nella semplicità di uvaggi autoctoni sapientemente vinificati. Quei vini cioè che come insegnano i francesi ,con il loro terroir, identificano un territorio e alla sua incline vocazione per specifici produzioni vitivinicole. Che nel caso dei Colli Euganei, vedono nel Serprino DOC uno dei suoi alfieri più emblematici e briosi.
m.st.
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09/07/2013