I vini piemontesi Barolo e Barbaresco Docg sono tutelati ora dall'ergo Omnes.
Il Consorzio di tutela chiedere a tutte le cantine che producono questi vini contribuiranno insieme per la salvaguardia delle due denominazioni d'origine.
I produttori stanno cogliendo le uve Nebbiolo nelle Langhe si vendemmiano le uve nebbiolo. Le aziende iniziano a cogliere i frutti a Barbaresco e tra qualche giorno si comincerà anche sulle colline del Barolo.
Il Consorzio del Barolo e Barbaresco lavorano alacremente alla tutela e alla vigilanza della denominazione rientra in questo quadro l'applicazione dell’erga omnes norma prevista dal decreto legislativo 61 del 2010.
Questo significa che marchio e denominazione di Barolo e Barbaresco diventano sono riconosciuti a tutti i livelli come un patrimonio collettivo sotto la coordinazione del Consorzio.
Le 996 cantine che producono Barolo e Barbaresco, consorziate o meno contribuiranno per il bene delle due denominazioni:
“Sono pochi millesimi a bottiglia prodotta – ricorda il presidente del Consorzio Pietro Ratti – che serviranno esclusivamente a sostenere le attività di tutela della denominazione e la vigilanza direttamente sullo scaffale. I costi per questa attività di controllo sono molto elevati, dal 2009 il Consorzio ha investito oltre 250 mila euro solo per la registrazione del marchio Barolo e Barbaresco in tutti i Paesi del mondo. Essendo questa un’iniziativa che coinvolge l’intero comparto, si è deciso di avvalersi dei poteri conferiti dall’erga omnes per far pagare la quota per l’attività di controllo anche ai produttori non associati, in modo da difendere un’importante comparto dell’economia agricola delle Langhe”.
I NUMERI DEL BAROLO
11 Comuni dove si produce
1977 ettari di vigneti
13 milioni bottiglie
78% valore dell’export
I NUMERI DEL BARBARESCO
4 Comuni dove si produce
702 ettari di vigneti
4 milioni e 300 mila bottiglie
70% valore dell’export
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11/10/2013