Bisogna agire di diplomazia e su più fronti con grandi conoscenze di scienze economiche, di dialogo e di comunicazione, che facciano riflettere gli USA sugli effetti a medio e lungo termine: se è pur vero che nel medio potrebbero agevolare l'industria USA, è anche vero che questo avverrà solo se ci saranno imprenditori e competenze in grado di cogliere l'occasione e consumatori disposti a rinunciare ai prodotti europei. Se invece la UE - come sembra - vorrà controbattere con altri dazi, si innescheranno una serie di reazioni a catena di cui a farne le spese sarebbero sia i consumatori europei che americani». Commenta così Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda vitivinicola veneta leader nella produzione di Prosecco e distillati, la decisione della Commissione UE di lasciare scadere dal 1° aprile la sospensione delle misure applicate nel 2018 e nel 2020 contro gli Stati Uniti su una serie di prodotti statunitensi, tra i quali i whisky americani, e di valutare un secondo pacchetto di nuove contromisure che potrebbero entrare in vigore entro la metà di aprile, dopo la consultazione degli Stati membri e delle parti interessate, andando a colpire diversi prodotti agroalimentari, tra i quali i vini e diverse categorie di bevande alcoliche come liquori, cordiali e prodotti ad essi assimilabili.
«Se il lavoro di diplomazia, peraltro già iniziato, non porterà a risultati positivi - aggiunge Sandro Bottega - allora bisognerà agire con azioni che non influiscano sulle tasche degli europei: ridurre l'acquisto dei titoli americani per preservare le risorse in UE per far fronte alla probabile crisi economica, equa tassazione dei profitti ottenuti dai servizi delle aziende straniere fatti in terra UE, trovare fornitori alternativi per i principali prodotti importati dagli USA (gas e petrolio), rispetto delle appellazioni e normative UE per i prodotti americani, iniziando delle cause legali che facciano desistere l'esistenza dei vari parmesan etc. e di tutti i prodotti italian sounding che dagli USA vanno in tutto il mondo, impedendo l'entrata in UE di prodotti che contengono ingredienti che non rispondono alle normative europee, documentazione più vicina agli standard europei che renda difficile l'arrivo in UE dei loro prodotti; discorso a parte va invece fatto per le auto elettriche per le quali ci hanno già pensato i consumatori a fare scelte che non agevolano le auto americane. Ma sicuramente in tutto questo varrà il detto che la guerra vince anche i vincitori e quindi non sarà la soluzione ai mali della bilancia commerciale di nessun Paese». Bottega poi conclude: «Speriamo che il lavoro di diplomazia porti risultati, perché altrimenti le dinamiche dei dazi al rialzo danneggeranno l'intera economia mondiale e non solo i Paesi direttamente coinvolti. E comunque cosa dovremmo fare: innalzare al 500% i dazi sul whisky americano e alimentare una spirale senza fine?».