I dati in sintesi:
- Cantina di Soave chiude il bilancio 2018/2019 con un fatturato consolidato di 136 milioni di euro, nonostante un mercato in discesa sui prezzi.
- In termini di valore, il fatturato è determinato per il 65% dalle vendite nazionali e per il 35% da quelle internazionali. I mercati esteri hanno registrato un leggero aumento (+6%) a livello europeo, grazie alle buone performance di Germania, Svizzera e Austria che hanno compensato le sofferenze in UK e Danimarca. Le soddisfazioni migliori nell’esercizio chiuso a giugno 2019 sono però arrivate da oltreoceano, in particolare dal Canada (+71%), grazie ai pregiati e pluridecorati vini rossi Ripasso e Amarone e dal Giappone (+154%), grazie al sempre apprezzato vino Soave. Degni di rilievo, in un’annata caratterizzata da volumi produttivi particolarmente elevati e quotazioni dei vini in calo, i valori medi/litro realizzati sui prodotti imbottigliati a marchio: +9% Rocca Sveva e +15% Cadis.
- Riconfermato l’equilibrio tra le vendite di imbottigliato e sfuso, rispettivamente il 42% e il 58% del fatturato. Per quanto riguarda lo sfuso si registra un +9% in volume, dovuto anche della vendemmia 2018 particolarmente abbondante, e un -6% in valore. L’imbottigliato mostra un aumento del 13% in volume e dell’11% in valore: dato molto significativo considerata sia la complessa situazione del mercato sia le difficoltà tecniche legate alla sostituzione, nel corso dell’esercizio, delle linee di imbottigliamento della sede principale di Viale della Vittoria, a Soave. Il risultato positivo dell’imbottigliato è molto importante poiché questa è la categoria che permette maggiormente di salvaguardare i prezzi medi dalle oscillazioni del mercato.
- All’interno dell’imbottigliato emerge una buona ripartizione tra le vendite a marchio e le private label, rispettivamente 46% e 54%. Ciò dimostra l’opportuna valorizzazione da parte dell’azienda di entrambe le categorie, in considerazione del fatto che i prodotti a marchio sono quelli che consentono una remunerazione maggiore, grazie ad un prezzo medio più alto, e le private label, dal canto loro, hanno una grande forza commerciale che garantisce importanti quote di mercato.
- In tema di capitalizzazione aziendale, il patrimonio netto supera i 65 milioni di euro, a fronte di un cash flow operativo di 9,5 milioni di euro e un utile di esercizio di 1,9 milioni di euro. Buona la disponibilità liquida di 25,4 milioni di euro, pur in presenza di investimenti nel corso dell’esercizio per 18 milioni di euro.
- Il totale dei conferimenti risulta pari a 91 milioni di euro ed è da record la liquidazione destinata alla remunerazione delle uve conferite dai soci viticoltori: oltre 74 milioni di euro.
«Cantina di Soave in questi anni ha subito profonde trasformazioni - spiega il Direttore Generale Bruno Trentini - è stata definita una strategia generale focalizzata sulla valorizzazione delle nostre denominazioni e una decisa politica commerciale per i brand aziendali. Questo al fine di dare valore alle denominazioni e al territorio. Il perseguimento di tali strategie ha portato nel corso degli anni alle incorporazioni delle Cantine di Cazzano di Tramigna, Illasi e Montecchia che hanno consentito di allargare gli orizzonti territoriali e ampliare la gamma. Questo sviluppo ci ha soprattutto permesso di consolidare il nostro status di azienda a tutta filiera dal grappolo alla bottiglia, a partire da uve di proprietà. Questa è la principale garanzia di qualità della Cantina ed è al contempo una sicurezza per i soci che sanno di avere alle spalle una struttura solida su cui poter fare affidamento. Questo percorso di crescita è stato portato avanti negli anni garantendo sempre una remunerazione delle uve ben al di sopra del valore di mercato e dei competitors. Oltre a ciò l’azienda ha saputo investire ammodernando i centri di conferimento e le sedi produttive, acquisendo nuove strutture e, recentemente, realizzando l’ampliamento della sede principale di Viale della Vittoria che vede Cantina di Soave proiettata verso il futuro con una struttura ultra-efficiente e moderna. I lavori sono stati anche quest’anno impegnativi sia sotto il profilo della gestione che dal punto di vista economico: 18 milioni di euro, per quanto riguarda specificamente l’esercizio appena concluso. Nel complesso, in questi tre anni di lavori, l’investimento è stato di circa 90 milioni di euro, uno dei più rilevanti del settore nel panorama nazionale dell’ultimo decennio.
Per tutte queste ragioni il prestigio e la considerazione di Cantina di Soave sono cresciuti enormemente negli anni, tanto da essere ormai un punto di riferimento nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale. Il titolo di “Miglior cantina italiana dell’anno”, conferitoci nel novembre 2018 dall’autorevole concorso internazionale IWSC, ne è la conferma».