Nel mondo del vino la ricerca e le innovazioni tecnologiche servono all'intero comparto: dal vino economico che ai grandi vini, parola di Economist
“The Economist” ha fatto una ricognizione dal titolo “Bacchus to the future” riflettendo sul futuro di ricerca e innovazione tecnologica nel mondo del vino.
I viticoltori nel corso dei secoli hanno dovuto sempre dovuto prendere misure più efficaci per mettere al riparo uve e vini dai rischi a cui andavano incontro. Ma pochi comparti produttivi sono più sospettosi di quello del vino verso il cambiamento. Inoltre i consumatori siano conquistati dal fatto che il vino, per essere buono, debba essere prodotto con metodi arcaici. Questi aspetti ha portato le cantine a celare le loro sperimentazioni tecnologiche. Nonostante questo ricerca e tecnologia non solo hanno innalzato il livello qualitativo delle aziende di fascia bassa, ma hanno offerto nuove sfide qualitative anche per i produttori di grandi vini.
Ecco alcuni succosi spunti sul futuro di viticultura ed enologia.
Vendemmia automatizzata
Anche nel mezzo della notissima Napa Valley ormai la vendemmia notturna è gestita da una vendemmiatrice con un solo conducente, che sta dentro una cabina climatizzata. La macchina ha sospensioni auto-livellanti per assecondare il terreno che raccoglie la materia prima facendo vibrare le piante e che la deposita in un cassone. Questa vendemmiatrice riesce, in una nottata, a raccoglie 20 tonnellate di uva, sufficienti a produrre 18.000 bottiglie. La raccolta meccanica è una tecnica che con il tempo e lo sviluppo tecnologico dei mezzi è diventata adatta anche per la produzione di vini di qualità.
Selezione Ottica degli Acini
Oggi, i passi avanti della tecnologia hanno condotto addirittura alla selezione ottica degli acini delle uve. La prima macchina progettata appositamente per il vino è del 2007. Dopo la diraspatura, le uve cadono su un nastro vibrante che separa gli acini dal rachide, poi continuano il loro percorso su un nastro trasportatore in movimento a 22 km orari, per poi passare sotto una luce alogena brillante, dove una fotocamera digitale scatta una foto. In 30 millisecondi, il dispositivo confronta la forma di ogni bacca, la dimensione e il colore con le linee guida del enologo, e “elimina” gli acini non riconosciuti con un rapido soffio d’aria. Sono ben 1.000 le macchine di questo genere vendute nel mondo e molte aziende si stanno danno da fare per produrne ancora.
Tappi a Vite
Il tappo a sughero è promosso dalla maggioranza degli enologi che lo considerano insostituibile per i vini che devono maturare nel tempo. Ci sono anche delle problematiche che possono sfociare nell'odore di tappo del vino. L'alterativa che si sta consolidando è l’adozione di tappi alternativi tra cui il tappo. La Vinferfect sostiene di aver finalmente vinto la “guerra delle chiusure” alternative, proponendo un tappo a vite contenente un piccolo serbatoio dove l’enologo può introdurre con precisione la quantità di ossigeno che entrerà nella bottiglia con il tempo.
Osmosi inversa
L'osmosi inversa è una nuova tecnica di filtraggio: Membrane leggermente più porose possono essere utilizzate per rimuovere altre sostanze chimiche sgradevoli come l’acido acetico o l’acetato di etile.
Novità tra i vigneti
Château Lynch Bages ha usato foto ad infrarossi scattate da satellite, per disegnare una mappatura completa dei propri vigneti, misurando la conducibilità elettrica dei terreni, cioè la capacità di trasmettere nutrienti alle radici.
L'azienda francese Fruition Sciences, ha trovato il modo di misurare con la massima precisione il suo consumo da parte di un vigneto, applicando dei sensori di calore ai tralci per misurare quanto velocemente la linfa scorre e quindi quanta acqua viene rilasciata dalla pianta stessa. Château Ducru-Beaucailtou nel bordolese, l’enologo invia trattori, armati di macchine fotografiche e localizzatori gps durante i giorni prima della vendemmia, per registrare colori dell’uva, calcolare la concentrazione di antociani e,quindi, stabilire le date più proficue per la raccolta.
I composti chimici nel vino, gusto e terroir
Un altro filone di ricerca rilevante riguarda l’analisi delle migliaia di diversi composti chimici presenti nel vino, per determinare come la sua composizione influisca sulla percezione del gusto. Il genoma della vite è stato sequenziato nel 2007 e gli scienziati ritengono che sarà possibile scoprire i rapporti tra terroir, vite, vino e la percezione gusto olfattiva che l’uomo ha di essi.
Fonte: Winenews
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03/01/2014