Ieri all'azienda agricola Arnaldo Caprai, confronto sui Distretti Rurali, su come politica e impresa possano condividere una pianificazione strategica di sviluppo. Dal presidente di Confagricoltura Giansanti all'assessore regionale Roberto Morroni, un grande momento di confronto con un parterre di relatori d'eccezione, promosso da Confagricoltura Umbria

Ma non solo: l’obiettivo è quello di coniugare le esigenze delle imprese con il sistema dei decisori politici e di realizzare un comitato promotore in cui gli stakeholder si prendano la responsabilità dello sviluppo del territorio. Questo e molto di più è quello che è emerso venerdì 17 luglio dalla tavola rotonda dal titolo “Distretto Rurale, dalla competizione dei singoli alla competizione dei territori”, promossa da Confagricoltura Umbria e Marco Caprai dell’azienda agricola Arnaldo Caprai, cantina dove ha avuto sede l’incontro che aveva l’obiettivo di puntare i riflettori su come politica e impresa possono condividere una pianificazione strategica di sviluppo post Covid-19, facendo il punto sul nascente Distretto Rurale dell’Umbria Orientale, che ha come fulcro la produzione vinicola con Montefalco e il Sagrantino da capofila.

I Distretti Rurali sono una risorsa dalle grandi potenzialità, che parla di identità e storia comune, di integrazione fra attività agricole e servizi locali, di coerenza tra produzione di beni e servizi a vocazione territoriale, il tutto rivolto a una sostenibilità in primis sociale e turistica, oltre che economica, che passa attraverso la  promozione di uno sviluppo rurale e la valorizzazione delle produzioni di qualità, favorendo l'integrazione di filiera, oltre a garantire la sicurezza alimentare e a salvaguardare il territorio e il paesaggio.

Dopo i saluti iniziali del sindaco di Montefalco Luigi Titta, l’intervento del presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi, ha puntato i riflettori «sull’unione di intenti in direzione di creare innovazione e indotto economico. Aggregazione e qualità sono le parole d’ordine, la filiera è un valore aggiunto. Dalle nocciole al tartufo, le filiere nascenti in Umbria sono molte. Serve però un cambio di mentalità».

Con Lorenzo Zanni (professore ordinario presso il Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici dell'Università degli Studi di Siena), si è esplorata l’importanza della pianificazione del Distretto Rurale per la promozione dei prodotti territoriali di qualità. Secondo Zanni il riconoscimento dei Distretti Rurali è finalizzato a promuovere e sostenere:

  • la nascita di relazioni tra imprese;
  • le iniziative di promozione e innovazione dell'immagine del territorio;
  • la concentrazione dell’offerta in una logica di filiera;
  • la promozione di attività conoscitive e informative finalizzate allo studio e al monitoraggio delle problematiche territoriali;
  • l'aggregazione e il confronto tra gli attori locali;
  • il mantenimento e la crescita occupazionale;
  • la gestione integrata e partecipata delle politiche territoriali per migliorare la qualità del territorio;
  • la partecipazione degli organi distrettuali alla programmazione regionale

DEFINIZIONE DI DISTRETTO RURALE

Secondo il Decreto legislativo n. 228 del 2001, il Distretto Rurale è un “sistema produttivo locale caratterizzato da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra attività agricole ed altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali”. Nello specifico, un Distretto rurale è un sistema produttivo locale costituito da imprese agricole e non agricole ed enti pubblici, in grado di interagire tra loro attuando una politica distrettuale di diversificazione produttiva, di integrazione economica, sociale e di coesione nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali e in grado di promuovere una qualità totale territoriale, con una adeguata vivibilità per i residenti, promuovendosi a polo d’attrazione per altre imprese e individui.

La sfida è quella di riuscire ad aggregare gli attori della filiera in un sistema capace di fare reddito in modo da far sì che le produzioni abbiano maggior successo.
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23/07/2020
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