“Ita.Ca”, acronimo di Italian Wine Carbon Calculator, è stato scelto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per essere presentato alla commissione internazionale che mira a definire il nuovo protocollo di calcolo dell'impronta carbonica in cantina dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino.
Cerchiamo ora di illustrare alcuni punti chiave di questa notizia per capire cosa significa questa scelta.
Cos'è l'impronta carbonica?
Partiamo dall'impronta ecologica, il metodo di misurazione che indica quanto territorio biologicamente produttivo si utilizza per produre le risorse che si consumano. Un parametro che deriva dall'impronta ecologica offrendo più definizione e concretezza è l’impronta carbonica che misura il nostro impatto sull'ambiente a causa del rilascio di gas ad effetto serra. L'aggettivo "Carbonica" deriva dalla traduzione inglese di Carbon e si riferisce al carbon dioxide ossia il diossido di carbonio più comunemente chiamato anidride carbonica.
Per misurare l'impronta carbonica bisogna stimare la quantità di anidride carbonica prodotta direttamente o indirettamente durante tutto il processo industriale.
Cos'è Ita.Ca.?
Il primo calcolatore Italiano per misurare il bilancio dell’anidride carbonica specifico per il settore vitivinicolo.
Utilizzando Itaca le Aziende vitivinicole possono misurare il loro impatto sull’ambiente e sviluppare strategie per la riduzione delle emissioni e dei costi di produzione.
Chi l'ha sviluppato?
Sata, Studio Agronomico Italiano sotto la guida del prof. Leonardo Valenti con il supporto scientifico dell'Università Statale di Milano.
Cosa prevede?
ItaCa.ViteVino, strumento efficace per il bilancio dei gas serra prodotti dal settore vitivinicolo,
Per l'azienda vinicola che lo adotta calcola precisamente:
-Impronta primaria es: quanto carburante utilizza.
-Impronta secondaria es: emissioni indirette di gas serra causate da energia acquistata da fornitori esterni: riscaldamento, refrigerazione
-Impronta terziaria es:la CO2 prodotta per fabbricare il vetro delle bottiglie, gli additivi enologici, i concimi, i prodotti fitosanitari, ecc.
Lasciamo spazio alla parole di Sata:
"Il nostro intervento vuole aprire un varco in questa esplorazione per offrire alle Aziende, in tempi brevi, uno strumento completo ma di semplice applicazione, utile a capire i propri metodi operativi per pilotare di conseguenza le strategie produttive, oltre che a conseguire dati divulgabili e spendibili anche nel marketing. Secondo una visione più ampia, questa iniziativa, innovativa per l’Italia, vuole essere un invito anche alle Istituzioni nazionali, agli Enti locali e ai Consorzi di Tutela, ad approfondire le ricerche anche in ambito territoriale (Zone DOC, Province e Regioni viticole), seguendo la strada tracciata da quei Paesi che mostrano maggiore dinamismo verso le problematiche ambientali. Conoscere la situazione sul territorio è un’arma fondamentale per indirizzare gli sforzi programmatici verso scelte strategiche previdenti, funzionali a indirizzare sapientemente e coscienziosamente i Produttori verso opportunità sempre più competitive ed ecocompatibili".
Quali sono le cantine eco-friendly che hanno già scelto edi intraprendere questa strada per la sostenibilità ambientale?
Diverse sono le cantine che hanno già scelto di monitorare il processo produttivo ed individuare i punti critici per migliorare l’efficienza e ottenere informazioni utili promuovere ufficialmente la loro etica ambientale:
Barone Pizzini - Franciacorta ;
Berlucchi - Franciacorta ;
Bosio - Franciacorta ;
Brega - Oltrepò Pavese ;
Ca' del Bosco - Franciacorta - Caprai - Montefalco ;
Castello di Gussago - Franciacorta ;
Distellerie Borgo Antico - Franciacorta ;
Distellerie Franciacorta - Franciacorta ;
Faravelli - Oltrepò Pavese ;
Majolini - Franciacorta ;
Pasini - Valtenesi ;
Perlage - Prosecco ;
Riccafana - Otrepò Pavese
Alla luce del quadro disegnato, la scelta del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di portare Ita.ca alla commissione internazionale per il nuovo protocollo di Oiv, ci sembra un passo deciso verso una nuovo rotta: Ita.Ca. traccia la via per la produzione vitivinicola eco-sostenibile nazionale.
Ci auguriamo che tutte le aziende del vino riflettano su questo punto.
Per maggiori info su Ita.ca
www.agronomisata.it
Fonte: Adnkronos; "L’impronta del vino sul nostro Pianeta” www.asa-press.com del 27/01/2009