Cambiamenti nei mercati del Nord del mondo. Nei mercati settentrionali, tradizionalmente dominati dai vini rossi, si registra un crescente interesse per i vini bianchi e gli spumanti. Paesi come Svezia, Finlandia, Norvegia e Canada stanno vivendo una trasformazione nei trend di consumo, influenzati da monopoli statali e scenari economici sempre più complessi.

Il cambiamento del consumo di vino in Italia

Negli ultimi decenni, il vino ha smesso di essere considerato un alimento quotidiano per diventare un piacere edonistico e intellettuale. Alessandro Torcoli, direttore della rivista "Civiltà del Bere", sottolinea come il consumo sia in calo costante: tra il 2019 e il 2023, le vendite nei supermercati italiani sono diminuite dell'8%, con una flessione più marcata per i vini rossi e da tavola.

L'export italiano trainato dal Prosecco

Nonostante la riduzione del consumo interno, l'export del vino italiano continua a mostrare segnali di crescita. Nei primi dieci mesi del 2024, l'Italia ha esportato vino per un valore di 6,75 miliardi di euro (+5,75% rispetto al 2023), con un incremento del 4% nei volumi spediti (1,82 miliardi di litri). Il prezzo medio per litro di vino è aumentato a 3,7 euro. I principali mercati di riferimento restano:

  • Stati Uniti: 1,6 miliardi di euro (+8,8%), con un incremento del 4,5% nei volumi;
  • Germania: 980 milioni di euro (+4,2%), con una leggera flessione del 2% nei volumi;
  • Regno Unito: 709 milioni di euro (+1,3%), con una crescita del 2,8% nei volumi;
  • Canada: crescita del 18%, raggiungendo 385 milioni di euro.

Nuovo record per l'export nel 2024

Il vino italiano punta a superare gli 8 miliardi di euro di export entro la fine del 2024. Un ruolo chiave è giocato dagli spumanti, che hanno sfiorato i 2 miliardi di euro in valore (+9,6%) e rappresentano ora il 29% del totale delle esportazioni. Il Prosecco DOC ha registrato un incremento del 7% nelle bottiglie imbottigliate, raggiungendo quota 660 milioni. Particolarmente significativo è il boom del Prosecco DOC Rosé, con una crescita del 20%.

Difficoltà e sfide per il settore

Nonostante i dati incoraggianti, il settore vinicolo italiano affronta diverse problematiche:

  • Riduzione del potere d'acquisto e recessione economica globale, che sta portando a un calo delle vendite in molti paesi europei;
  • Maggiore attenzione ai consumi salutistici, con una crescita delle bevande a basso o nullo contenuto alcolico;
  • Nuove regolamentazioni nel Regno Unito sulle accise, che potrebbero penalizzare i vini "entry-level";
  • Possibili dazi negli USA, a seguito delle politiche commerciali della nuova amministrazione Trump;
  • Calo delle importazioni dalla Cina, che ha registrato una flessione dell'8,9%, fermandosi a 71 milioni di euro.

Situazione delle giacenze in Italia

A dicembre 2024, le cantine italiane contavano ancora 56,9 milioni di ettolitri di vino (-3,9% rispetto al 2023). Il 55,1% del vino detenuto è a denominazione d'origine protetta (DOP), con il Prosecco DOC che rappresenta il 12,6% delle scorte totali.

Impatto di nuovi fattori sui consumi globali

Nei mercati internazionali, i consumi di vino stanno subendo l'influenza di fattori inediti. Negli Stati Uniti, ad esempio, il boom di farmaci dimagranti come l'Ozempic sta riducendo il consumo di alcolici. Inoltre, la concorrenza di altre bevande, come cocktail e alternative analcoliche, sta modificando le abitudini di consumo delle nuove generazioni.

Conclusione

Il vino italiano continua a mantenere una forte presenza sui mercati internazionali, ma il settore deve affrontare sfide economiche e di consumo in continua evoluzione. La capacità di adattarsi ai nuovi trend sarà determinante per il futuro dell'industria vinicola italiana.

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17/01/2025
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