Uno Spumante Brut capace di simboleggiare una rinascita dei buoni propositi, dell’impegno verso l’ambiente e la solidarietà. Questo è DiVento RINASCITA, il Pinot Nero Spumante Brut che Torrevilla, l’associazione di viticoltori che riunisce oltre 200 vignaioli nel cuore dell’Oltrepò Pavese, ha realizzato per l’edizione 2020 di DiVento, il progetto solidale dell’associazione Donne della Vite per raccogliere fondi a favore della Casa di Anita di Amani ONLUS che in Kenya offre ospitalità alle bambine di strada, garantendo loro alternative e opportunità.
DiVento RINASCITA è uno Spumante Oltrepò Pavese DOC prodotto in 1.000 bottiglie con Metodo Martinotti da uve di Pinot Nero di qualità superiore, accuratamente selezionate grazie a un attento lavoro di zonazione condotto da Torrevilla. Il quadro complessivo delle uve ha permesso di produrre uno spumante con lunga permanenza sulle fecce (9 mesi) allo scopo di conferire al vino una maggiore struttura e complessità con una forte caratterizzazione aromatica.
«Alla sua terza edizione, DiVento ancora permetterà alla onlus Amani di raccogliere fondi che finanzieranno le attività della Casa di Anita, che a Nairobi (Kenya) accoglie le bambine di strada, dando loro un rifugio, un ambiente familiare dove crescere e una scuola dove studiare, apprendere un lavoro e porre le basi per il loro futuro» spiega Valeria Fasoli, presidente dell’Associazione Donne della Vite. Ma c’è di più: «DiVento nasce da un progetto solidale della nostra Associazione che guarda al contempo alla sensibilizzazione ai temi legati al rispetto dell’ambiente e alla solidarietà. DiVento è stato infatti realizzato con particolare riguardo alla sostenibilità, dall’impegno in vigna alla scelta dei materiali a basso impatto ambientale: vetro leggero, tappi in sughero naturale, capsule green in materiale Derma, packaging in carta riciclata».
Una strada, quella di una produzione improntata alla sostenibilità, che Torrevilla ha già da tempo intrapreso con entusiasmo e convinzione: «Da anni seguiamo i soci attraverso una costante assistenza tecnica affinché migliorino il prodotto conferito, che deve essere sempre più idoneo alla destinazione enologica - spiega Gabriele Picchi, Direttore di Torrevilla. Sul fronte della coltivazione, si pone particolare cura nella gestione della chioma, in un’ottica di sanità delle produzioni, e nella salvaguardia della fertilità dei suoli, mediante l’introduzione degli inerbimenti. L’attenzione alla sostenibilità riguarda diversi aspetti della produzione, tra cui il packaging, che in alcune linee prevede l’utilizzo di bottiglie in vetro leggero. Anche la tracciabilità è uno dei nostri fiori all’occhiello, che su determinati prodotti rendiamo verificabile tramite QR code presenti in etichetta. E la produzione di DiVento RINASCITA non fa eccezione».
«Il rispetto della terra e l’esperienza secolare che ci tramandiamo di padre in figlio vanno di pari passo con la voglia di investire in azioni che facciano il bene dell’ambiente e della comunità. Per questo siamo felici di poter contribuire a questo progetto dell’Associazione Donne della Vite, con cui condividiamo i valori dell’etica e la consapevolezza dell’importanza del valore umano, e a cui ci uniamo con il nostro Brut nell’augurio di un futuro migliore per tutti» conclude Massimo Barbieri, Presidente di Torrevilla.
L’edizione 2020 del progetto DiVento nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Donne della Vite e Torrevilla e grazie al contributo di EnoVetro, Vinvention, Ovis Nigra, Enoplastic e Promuovere.
DiVento RINASCITA, a causa delle restrizioni relative all’emergenza Covid-19, sarà lanciato via web il 21 novembre 2020 alle ore 15.00, in diretta Facebook sulla pagina di Amani, in un incontro durante il quale è previsto un collegamento con la Casa di Anita a Nairobi. Saranno presenti, oltre alle Donne della Vite, ospiti dall’Italia e dall’Africa. Le bottiglie di DiVento RINASCITA saranno cedute a fronte di una donazione libera di almeno 10 €. Tutti i fondi raccolti, detratte le spese sostenute per la realizzazione del progetto, rendicontate in modo assolutamente trasparente, saranno donati ad Amani per finanziare il progetto della Casa di Anita.
Donne della Vite: chi sono. Donne che hanno quale denominatore comune la vite e la sua coltivazione e che hanno tra i propri valori la cultura di cui il mondo vitivinicolo è permeato e la consapevolezza del prezioso fattore umano di cui esso è popolato. In una visione ampia, nuova e articolata, ispirata dai valori di etica, estetica e bellezza, le Donne della Vite sono alla continua ricerca di strumenti e modi nuovi e coinvolgenti per le attività culturali, formative e divulgative per costruire una rete culturale di incontro, crescita e impegno sociale.
La Casa di Anita. È un luogo dove le bambine più vulnerabili diNairobi hanno alloggio, cibo, vestiti, cure mediche e quel che serve per andare a scuola, imparare un lavoro e diventare buone cittadine. Alla Casa di Anita le bambine ricevono l’affetto e la cura di mamme kenyane, che le aiutano a diventare donne del domani. La Casa di Anita è stata voluta e creata da Amani, associazione no profit che si impegna per affermare il diritto dei bambini e dei giovani ad avere un’identità, una casa protetta, cibo, istruzione, salute e l’affetto di un adulto. Dal 1995 Amani istituisce e sostiene case di accoglienza, centri educativi, scolastici e professionali in Kenya, Zambia e Sudan. Da allora offre ogni giorno opportunità e alternative concrete a migliaia di bambini e bambine costretti a vivere sulla strada nelle baraccopoli e nelle periferie di Nairobi e Lusaka.
TORREVILLA è l’associazione di viticoltori punto di riferimento per la viticoltura oltrepadana da 114 anni. Riunisce 200 vignaioli che ogni giorno, con fatica e dedizione, si dedicano alla coltivazione della vite su oltre 600 ettari di terreno sparsi su nove comuni lombardi. Tra le più dinamiche realtà dell’Oltrepò Pavese vitivinicolo (circa 50.000 quintali di uve lavorate ogni anno e una produzione annua attorno ai 2.500.000 di bottiglie), Torrevilla rivendica con orgoglio il suo profondo legame con il territorio, la secolare esperienza tramandata di padre in figlio, e la voglia di guardare al futuro investendo in tecnologie e collaborazioni che rendano la viticoltura sempre più efficiente e sostenibile.