Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha visto la perdita di circa 1.500.000 ettari di terreni agricoli coltivati.

Come si spiega questa apparente contraddizione? Perché, nonostante la riduzione della superficie coltivata, il prezzo dei terreni agricoli e, in particolare, dei vigneti continua a salire?

Prezzi dei Terreni Agricoli in Aumento

Il mercato fondiario italiano ha registrato negli ultimi anni un costante aumento dei prezzi, con picchi mai visti dal 2009. In Toscana, per esempio, nel 2023 il prezzo medio per un ettaro di terreno agricolo è arrivato a 18.300 euro, rispetto ai 18.100 euro dell’anno precedente (+1,4%). Tuttavia, il mercato delle compravendite ha subito una fase di rallentamento dopo l’exploit post-pandemia, a causa della crisi economica aggravata dalla guerra in Ucraina, dell’aumento dei costi di produzione e della stagnazione dei prezzi agricoli.

Secondo Coldiretti Toscana, la dinamica dei prezzi è molto diversa a seconda della tipologia di terreno: da un lato, le aree marginali o meno produttive rischiano l’abbandono e necessitano di incentivi e agevolazioni per l’acquisto, come la Banca della Terra di Ismea; dall’altro, i terreni più pregiati, come quelli adatti all’olivicoltura intensiva e alla viticoltura DOC e DOCG, sono sempre più richiesti. Questa tendenza è dovuta anche alla difficoltà di ottenere nuove autorizzazioni per impiantare vigneti.

A livello provinciale, in Toscana si registrano aumenti superiori alla media nazionale a Firenze (+2,6%) e Livorno (+2,4%). Particolarmente significativo il caso dei vigneti DOC e DOCG, dove un ettaro nella zona della Bolgheri DOC può raggiungere il milione di euro (500.000 euro prezzo medio), mentre i vigneti destinati alla produzione di Brunello di Montalcino possono valere fino a 400.000 euro per ettaro. Anche i terreni destinati alla floricoltura a Viareggio (110.000 euro per ettaro) e quelli orto-florovivaistici della Piana di Lucca (72.800 euro per ettaro) confermano questa tendenza.

Chi Vende e Chi Compra?

Un altro aspetto interessante riguarda i profili di chi vende e chi compra terreni agricoli. Gli attuali venditori sono spesso agricoltori anziani, senza successori, o imprenditori che non riescono più a sostenere i costi della produzione agricola e hanno bisogno di liquidità. Dall’altra parte, gli acquirenti sono sempre più spesso operatori non agricoli, molti dei quali stranieri, o agricoltori che intendono ampliare la propria azienda.

L’Importanza di una Filiera Made in Italy al 100%

Di fronte a questa situazione, viene spontaneo chiedersi: perché non tornare a coltivare questi ettari di terreno abbandonati? L’agricoltura italiana è riconosciuta in tutto il mondo per la qualità dei suoi prodotti, e una filiera interamente Made in Italy garantirebbe il mantenimento di questa eccellenza. Certo, i prodotti potrebbero costare leggermente di più, ma il loro valore sarebbe indiscutibile e la domanda internazionale conferma che il marchio italiano è sinonimo di qualità.

Chi Deve Coltivare la Terra? Il Ruolo dei Giovani

Uno degli ostacoli principali alla ripresa dell’agricoltura in Italia è la mancanza di manodopera giovane. Sempre meno ragazzi scelgono di intraprendere la carriera agricola, preferendo lavori d’ufficio o comunque più comodi. Questo trend va invertito: è necessario coinvolgere le nuove generazioni nel settore agricolo fin dalla scuola, fornendo loro formazione adeguata e agevolazioni per l’acquisto o la gestione dei terreni.

Come diceva un tempo la saggezza contadina: "Ricordati figliolo, la terra ti darà sempre da mangiare". Oggi questa verità è più attuale che mai. Se non trasmettiamo ai giovani il valore della terra e dell’agricoltura, rischiamo di perdere un patrimonio culturale ed economico fondamentale per il nostro Paese.

Investire nella formazione agricola e incentivare i giovani a lavorare nei campi è una strategia che deve partire dalle scuole elementari e arrivare fino all’università. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile alla nostra agricoltura e ridare vita ai milioni di ettari oggi abbandonati.

Conclusione

L’agricoltura italiana sta vivendo una fase di trasformazione. Da un lato, l’aumento dei prezzi dei terreni agricoli dimostra che il valore della terra non è mai stato così alto, soprattutto per i vigneti e le colture di qualità. Dall’altro, il calo delle superfici coltivate e la mancanza di giovani agricoltori rappresentano sfide importanti per il futuro del settore.

La soluzione? Incentivare la coltivazione di terreni abbandonati, sostenere la filiera Made in Italy e, soprattutto, investire nella formazione dei giovani per garantire un ricambio generazionale. Solo così l’agricoltura italiana potrà continuare a essere un pilastro dell’economia e della cultura del nostro Paese.

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06/02/2025
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