Dal 2020, anno che dà il nome all’azienda, ogni decisione è spinta dalla volontà di creare vini che rappresentino insieme l’eccellenza enologica e l’impegno concreto verso il territorio.
Ventiventi ha fatto della sostenibilità non solo un’asettica strategia commerciale, ma una promessa quotidiana, un patto con la terra e con chi la lavora, riflesso dell’impegno personale di ciascun membro della famiglia. Come sottolinea Andrea Razzaboni, enologo dell’azienda, “noi non produciamo vini sostenibili perché è quello che il mercato chiede, ma perché è quello che siamo”.
La consapevolezza che, il rispetto per la natura sia il primo passo per ottenere vini autentici, guida ogni scelta produttiva. Fin dal primo impianto, nel 2016, la coltivazione biologica rappresenta il fulcro della filosofia dei fratelli Razzaboni: ogni vite è cresciuta senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi, rispettando i cicli naturali e preservando la biodiversità.
La sostenibilità per l’azienda non si ferma ai vigneti, ma coinvolge ogni aspetto della produzione. Dal 2019, l’impianto fotovoltaico è stato potenziato, passando da una capacità iniziale di 29 kW a quasi 100 kW. Questo traguardo ha permesso di avvicinarsi sempre più all’autosufficienza energetica, con una significativa riduzione delle emissioni di CO₂. Allo stesso tempo, Ventiventi ha introdotto un innovativo sistema di irrigazione a goccia, sviluppato in collaborazione con Irritec, leader mondiale nell'irrigazione di precisione. Questa tecnologia consente di ottimizzare l’uso dell’acqua, evitando sprechi e garantendo il massimo rispetto per questa risorsa preziosa. Ogni goccia diventa così il simbolo di un impegno produttivo senza compromessi.
L’attenzione all’efficienza si riflette anche nelle altre fasi di produzione. Grazie all’investimento in una nuova linea per la sboccatura e in una macchina per il riempimento, l’azienda ha raggiunto l’autosufficienza anche nel tiraggio e nell’imbottigliamento, riducendo i trasporti e garantendo un controllo totale sulla qualità. Inoltre, gli spazi produttivi sono stati ampliati con nuove celle e un’area dedicata ai tonneaux, utilizzati per la preparazione del vino da liqueur e l’affinamento delle riserve. Questa scelta conferma una visione strategica che unisce innovazione e tradizione, con uno sguardo rivolto al futuro.
Per Ventiventi, la sostenibilità è un concetto che si evolve insieme alla cantina. Ogni scelta, dalla coltivazione alla vinificazione, è pensata per costruire un modello agricolo e produttivo che guardi al futuro senza dimenticare il legame con le proprie radici. “Per noi – continua Andrea - innovazione significa trovare un equilibrio tra modernità e rispetto per la natura. In Ventiventi, il progresso tecnologico non è mai fine a sé stesso, ma uno strumento per garantire qualità nel massimo rispetto dei terreni, delle piante e dell’ambiente. Grazie alla tecnologia, possiamo ridurre sensibilmente l’utilizzo di rame e zolfo, affidandoci non alla chimica, ma alla forza rigeneratrice della natura stessa. La nostra nuova vendemmiatrice è un esempio concreto di come un approccio moderno possa migliorare il prodotto finale: portare l’uva, in cantina in tempi brevi ed a perfetta maturazione, ci permette di lavorare con un basso utilizzo di solfiti, mantenendo intatta l’identità del vino. Modernità, per noi, non è mai contrapposta alla tradizione, ma la accompagna con ordine, precisione e una dedizione costante al rispetto dell’ambiente.”
Company profile breve
Tutto ha inizio nel 2014 con l'acquisizione dei terreni allo scopo di radicare un sogno nella terra emiliana che, a Medolla (MO), ospita i 70 ettari di proprietà, di cui 30 vitati, e la cantina. La scelta della terra non è casuale. La tessitura alluvionale, con il 45% di argilla, 47% di limo e 8% di sabbia, offre un habitat ideale per la vite. Con il primo impianto nel 2016, le radici non sono solo quelle delle viti, ma quelle di una famiglia pronta a prendersi cura di ogni filare, di ogni tralcio, consapevole che la pazienza è il primo ingrediente del successo.
La prima vendemmia del 2018 rappresenta il frutto di anni di attesa e lavoro, ma è solo l'inizio. La vera svolta arriva nel 2020, l'anno che non a caso dà il nome alla cantina. Con la commercializzazione ufficiale dei primi vini, Ventiventi fa il suo ingresso sul mercato e inizia a farsi strada in un settore competitivo e in continua evoluzione. La scelta del Metodo Classico, l’impegno verso la sostenibilità e l’attenzione maniacale alla qualità si rivelano la chiave per distinguersi. L’approccio basato sulla valorizzazione dei vitigni locali, come il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Sorbara, l’Ancellotta e il Pignoletto, troviamo varietà internazionali come il Chardonnay, Pinot Bianco, Cabernet Sauvignon e Traminer. Oggi, la produzione conta oltre 66.000 bottiglie tra Metodo Classico, Charmat e vini fermi.
“Il nostro progetto si distingue perché rappresenta la sintesi di tre visioni e di tre approcci differenti. Lavorare come fratelli non è sempre semplice, ma proprio in questa complessità troviamo la nostra forza”, raccontano i fratelli Razzaboni, Andrea, Riccardo e Tommaso. L’entusiasmo per la sfida si riflette nell’intera filosofia produttiva, che vede nell’approccio giovane, dinamico e familiare un valore aggiunto capace di tradursi in proposte di mercato uniche.
Dal novembre 2023, Ventiventi entra a far parte della FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti- una scelta che rafforza l’identità dell'azienda e ne certifica l'approccio autentico e trasparente.