Si è svolto sabato 23 settembre presso la Sala delle Maschere del Castello di Grinzane Cavour la cerimonia finale di premiazione di “Bere il Territorio”, il Concorso Letterario Nazionale promosso da Go Wine e giunto al traguardo della ventiduesima edizione.
Un’iniziativa culturale che ha sempre accompagnato la vita dell’associazione nata ad Alba nel 2001, per un progetto teso a promuovere cultura del vino ed enoturismo in Italia. Per la prima volta l’evento finale si è celebrato nella prestigiosa sede del Castello di Grinzane Cavour, alla presenza della Giuria, delle autorità e del pubblico con un nutrita presenza di soci Go Wine provenienti da diverse delegazioni in Italia.
Ventidue edizioni rappresentano un traguardo e un segno di continuità.
Confermando sempre l’idea di fondo: ovvero il “Bere il territorio”, un titolo come una sorta di provocazione ed un riferimento per questo progetto culturale, per comunicare una determinata visione del vino, per unire vignaioli e consumatori attenti e consapevoli, per promuovere un’immagine positiva del vino di qualità e degli importanti valori sociali e culturali di cui è portatore.
Intanto l’iniziativa culturale si è aggiornata: nelle ultime edizioni i temi della ricerca e della sostenibilità si affiancano in modo significativo al tema del racconto.
L’esito delle premiazioni e dei personaggi presenti al Castello di Grinzane ha rispecchiato questo disegno.
A Ugo Nespolo, disegnatore, artista e scrittore è stato assegnato il riconoscimento de “il Maestro” di Bere il territorio.
Il riconoscimento al “Maestro” è stato istituito a partire dalla terza edizione e si propone di premiare importanti figure della cultura italiana, che possano essere di riferimento per i più giovani o testimoni di un particolare rapporto con l’identità dei luoghi e della civiltà materiale che li caratterizza.
Nespolo è stato protagonista di una brillante conversazione, unendo i temi dell’arte, della sensibilità dell’artista e del suo eclettismo, richiamando il valore e i colori del paesaggio del vino.
Il riconoscimento de “Il Maestro” è stato nelle precedenti edizioni attribuito a Luigi Meneghello, Niccolò Ammaniti, Claudio Magris, Lorenzo Mondo e Gianmaria Testa, Sebastiano Vassalli, Dacia Maraini, Alberto Arbasino, Enzo Bettiza, Franco Loi, Francesco Guccini, Pupi Avati, Raffaele La Capria, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Maggiani, Luciano Canfora, Marcello Fois, Maurizio Molinari, Paolo Pejrone e Tullio Pericoli.
Nella sezione generale è risultata vincitrice Paola Vercellotti, vita fra Villareggia in Piemonte e Lille in Francia, con il racconto “Alba”, ispirato da un percorso di enoturismo nelle terre del Canavese, a nord di Torino e assecondando la proposta del Bando di concorso che invitava al tema del viaggio in un territorio del vino italiano, raccontando esperienze ed evidenziando i valori cari all’enoturista.
Un premio speciale è stato attribuito ad Alessandro Masnaghetti, giornalista ed editore, per l’importante attività di Enogea, per aver sviluppato nel corso della sua carriera il tema della ricerca e aver confezionato molte pubblicazioni che invitano in modo documentato a percorrere i territori del vino italiano. Masnaghetti ha raccontato in sala alcune pillole del suo percorso professionale, a cominciare dalle prime pubblicazioni con Gino Veronelli, di cui è stato importante allievo. E poi passando all’idea delle mappe, dopo un lungo percorso come giornalista degustatore.
Sempre nel tema della ricerca, ma avendo riguardo ad una pubblicazione che abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione, il riconoscimento è andato al volume “La Biodiversità viticola i custodi, i vitigni, i vini”, edito ed espressione dell’Associazione G.r.a.s.p.o., nata in Veneto nell’ultimo periodo. Aldo Lorenzoni ha ritirato il premio ed ha colto l’occasione dell’evento per raccontare gli obbiettivi di G.r.a.s.p.o. che si esprimono nel libro: ovvero dare voce a vitigni antichi e abbandonati, richiamare il ruolo dei “custodi”, svolgendo una straordinaria opera di divulgazione, sempre nel segno di una visione del “Bere il territorio”.
Nella Langa del Barolo è andato il riconoscimento riservato al tema della sostenibilità e indicato nell’art. 8 del Bando di Concorso. Un Premio istituito per il secondo anno consecutivo nel segno del rinnovamento della progettualità del Concorso, con un radicamento legato al territorio della Provincia di Cuneo, e secondo alcune linee di indirizzo indicate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Il Premio è stato promosso anche con il patrocinio del Collegio Geometri della Provincia di Cuneo.
Vincitrice è stata L’associazione “L’Anello Forte”, nata da un gruppo di donne del vino di Monforte d’Alba per operare insieme a favore della eco-sostenibilità. Affrontando con l’aiuto di docenti universitari, tecnici e creativi, la complessità dell’economia circolare legata al vino. E osservando i percorsi fatti da altre imprese in settori differenti da quello vitivinicolo. In sala sono intervenute Mirella Manzone (cantina Manzone Giovanni) e Tiziana Parusso, (cantina Parusso), accompagnate dal Sindaco di Monforte Livio Genesio. Un bel messaggio che valorizza le donne impegnate in viticoltura e, al contempo, manda un segnale al mondo del vino da una pattuglia di grandi cantine di Barolo che, insieme, fanno squadra, non solo per fare grandi vini ma per comunicare valori importanti e attuali come quelli dell’ambiente e dell’economia circolare.
“Un’edizione che segna un nuova svolta nel cammino di questo Concorso – affermano da Go Wine. Un’evoluzione che segue l’andamento dei tempi e che contribuisce a mantenere attuale e vino il messaggio di “Bere il territorio. Siamo grati per le attenzioni ricevute e per aver condiviso questa esperienza con molti soci nel segno della community di Go Wine che continua a crescere. Un grazie
alla Giuria per il suo fondamentale apporto, all’Enoteca Regionale Piemontese per averci accolto nella prestigiosa sede del Castello di Grinzane e alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo per il suo attento sostegno”.
La Giuria del concorso è composta da: Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Piero Bianucci (scrittore e giornalista scientifico), Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Repubblica), Massimo Corrado (Associazione Go Wine).