Le aziende agricole sono costrette a chiudere, poiché i costi di produzione superano i ricavi. Lo stesso destino sta colpendo anche il comparto industriale e il settore dei servizi, fondamentali per la tenuta del sistema economico.
Se i produttori agricoli producono sempre meno, il rischio di dipendere dalle importazioni per i prodotti alimentari diventa sempre più concreto. Già oggi l’Italia importa una grande quantità di beni alimentari dall’estero, nonostante la qualità della produzione nazionale sia universalmente riconosciuta come superiore. La domanda che sorge spontanea è: perché acquistare all’estero quando potremmo produrre internamente, valorizzando il nostro territorio e le nostre eccellenze?
Come diceva mio padre: "Ricordati, figliolo, che la terra ti darà sempre da mangiare!"
Questo insegnamento dovrebbe guidare non solo gli agricoltori, ma anche i consumatori e le istituzioni. Il governo, gli enti locali e i cittadini devono promuovere una rivoluzione negli acquisti alimentari, scegliendo consapevolmente prodotti italiani per sostenere l’economia reale.
Sfortunatamente, ci stiamo dirigendo sempre più verso un’economia finanziaria che, sebbene utile in alcuni ambiti, non può e non deve prevalere su quella reale, pena la perdita del controllo sulla nostra produzione e sulla nostra autosufficienza alimentare e industriale.
Da cosa è composta l’Economia Reale
L’economia reale comprende una vasta gamma di attività, che spaziano dalla produzione di beni alla fornitura di servizi. Tra queste possiamo elencare:
Tutti questi settori costituiscono il motore dell’economia reale, producendo valore tangibile e contribuendo al benessere della popolazione.
Differenza tra Economia Reale e Finanziaria
L’economia reale si distingue nettamente dall’economia finanziaria. Quest’ultima si basa su strumenti come azioni, obbligazioni, derivati, fondi di investimento e altri asset intangibili. Sebbene questi strumenti possano avere un impatto sull’economia reale, il loro valore dipende spesso da speculazioni e dinamiche di mercato che non sempre rispecchiano la produzione effettiva di beni e servizi.
Mentre l’economia reale crea ricchezza concreta attraverso il lavoro e la produzione, l’economia finanziaria si concentra sulla movimentazione del denaro e sugli investimenti speculativi, che possono generare instabilità e crisi economiche se non adeguatamente regolati.
L’Italia, con la sua lunga tradizione agricola e industriale, non può permettersi di abbandonare l’economia reale a favore di una finanziarizzazione eccessiva. È necessario un intervento deciso per incentivare la produzione locale, sostenere le imprese e promuovere il consumo di prodotti nazionali. Solo così potremo garantire un futuro prospero e sostenibile per le generazioni a venire.