Il censimento dell'agricoltura dimostra che italiani under 35 che fanno gli imprenditori agricoli sono circa il 3% (mentre in Europa si assestano su una media del 6%).
In tempi di crisi e disoccupazione giovanile il tema è di primario interesse, e proprio in questi giorni a Fieragricoltura si è fatto il punto sulla situazione.
Vediamo prima il contesto politico in cui il rapporto agricotura-lavoro si pone.
A livello europeo a Verona il direttore generale della Commissione Agricoltura afferma che nella prossima Pac, Polica Agricola Comune "bisognerà superare le tensioni delle cosiddette “4F”: food, feed, fuel and fiber (cibo, mangimi, energia e fibra) (...) Amplieremo i progetti dedicati all’innovazione» e bisognarà «coniugare competitività e ambiente».
Di altra natura le preoccupazioni del nostro ministro dell'Agricoltura Catania, che, sempre a Fieragricoltura, dice "chiederò a Bruxelles che la Pac sia uno strumento di tutela dell’agricoltura italiana, che faccia chiarezza in termini di regole e che distribuisca risorse adeguate ai produttori. Serviranno regole più rigide sulle indicazioni dei prodotti, sull’etichettatura e sulla difesa del vero Made in Italy dalle contraffazioni".
Dal punto di vista occupazionale il governo si è già mosso per favorire l'occupazione giovanile in agricoltura.
Infatti, il decreto legge sulle liberalizzazioni del Governo dovrebbe offrire opportunità ai giovani agricoltori. Aquesto propriosito l'Osservatorio Fiergracola ha estrapolato dati elaborati da Coldiretti su fonte Istat e ritiene che la vendita del 50% dei circa 338mila ettari di terreni agricoli di proprietà dello Stato indurebbe una diminuzione dei prezzi di affitto e di acquisto dei terreni tra il 5% e il 10%. Questo dovrebbe aiutare l’ingresso di nuovi imprenditori agricoli, ma non per il settore vitivinicolo. Sempre secondo Osservatorio di Fieragricola, infatti, minima sarà la contrazione dei prezzi nelle zone vocate a produzioni d’eccellenza.
Per quanto riguarda il campo della viticoltura un'iniziativa interessante è stata approvata il 30 gennaio dalla Giunta Regionale della Toscana.
Il provvedimento regionale pervede un bando per cessione dei diritti di impianto volte alla realizzazione di superfici vitate per 203 ettari e si possono utilizzare solo per la produzione di vini Dop e Igp. I destinatari del Bando sono proprio i giovani under 40. Inotre per chi si insezia in una azienda agricola la concessione dei diritti è gratuita.
Il quadro complessivo della Regione Toscana lo disegna proprio il suo assessore all’agricoltura Gianni Salvadori “il settore agricolo in Toscana soffre in maniera particolare dello scarso ricambio generazionale dal momento che l’età media dei titolari di azienda è ben oltre i 60 anni. I giovani sotto i 40 anni titolari di azienda sono invece poco più dell’8 % del totale”. Come sottolinea l'assessore: “Proprio la viticoltura però, a differenza di altri settori ha necessità, per poter impiantare nuovi vigneti, di adeguati diritti di reimpianto, del titolo cioè che dà diritto all’impianto della vite e alla produzione di vino. E non c’è dubbio che tale necessità, in un’azienda condotta da un giovane agricoltore, spesso in fase di organizzazione, può rappresentare una difficoltà all’inizio dell’attività. Per questo la Regione ha deciso di mettere a disposizione dei giovani i diritti che fanno parte della sua “riserva”, in modo da promuovere investimenti consolidando la base produttiva delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche, con particolare riferimento a quelle di recente istituzione.”
Come continua l’assessore Gianni Salvadori – l'iniziativa si colloca all’interno del più ampio pacchetto “Giovani Sì” che la Regione ha creato con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo e l’imprenditoria giovanile. Il settore agricolo in Toscana soffre in maniera particolare dello scarso ricambio generazionale dal momento che l’età media dei titolari di azienda è ben oltre i 60 anni. I giovani sotto i 40 anni titolari di azienda sono invece poco più dell’8 % del totale. Per questo - afferma l’assessore - ritieniamo che sia strategico investire sui giovani e fare il massimo per favorire il loro insediamento. Ne va del futuro dell’agricoltura Toscana e sappiamo bene quanto l’agricoltura significhi anche per l’ambiente, il paesaggio e l’attrattività turistica della nostra regione. In questo contesto il settore vitivinicolo assume particolare importanza, sia perchè rappresenta un settore fondamentale della nostra produzione, sia perchè l’immagine della Toscana in Italia e all’estero è molto legata alla sua produzione vitivinicola”.