Vini italiani Veneto

In Veneto sono presenti due pietre miliari dell'enologia italiana: Valpolicella e Soave. Non si pu certamente tralasciare l'area di Bardolino n quella di Gambellara, che hanno punti di contatto con le precedenti per vitigni o vinificazioni, ma dal punto di vista economico il peso ben diverso. Come sia nato l'Amarone della Valpolicella di preciso non si sa, probabilmente per errore, come molte meraviglie del mondo. indubbio che la pi antica tipologia quella del Recioto, ovvero il vino dolce ottenuto dall'appassimento delle uve Corvina, Rondinella e Molinara. Probabilmente in un anno in cui il Recioto non aveva la forza zuccherina necessaria a bloccare la fermentazione si sono sviluppati dei lieviti capaci di agire anche a gradazioni molto elevate, terminando quindi la trasformazione degli zuccheri in alcol.

Il suolo vulcanico di San Bonifacio e Gambellara perfetto per la produzione di Soave, un vino bianco capace di invecchiare anche diversi lustri e prodotto anche nella tipologia Recioto.

Conegliano e Valdobbiadene sono invece le capitali del Prosecco, uno dei vini commercialmente pi importanti e in crescita del paese. La gradevolezza e semplicit della bevuta ne favoriscono il consumo senza appesantire, e interessanti sono anche le tipologie "col fondo", con rifermentazione in bottiglia sui lieviti della seconda fermentazione.

Interessanti e da scoprire sono anche le zone minori dei Colli Euganei, Breganze e dell'area interregionale Lison-Pramaggiore condivisa con il Friuli-Venezia Giulia.

I primi segni della coltivazione dell'uva in regione risalgono all'epoca delle palafitte, nel II millennio a.C. Attestazioni pi certe risalgono invece al VII-V secolo a.C., quando gli etruschi cominciarono a occuparsi stabilmente della produzione di vino. Con la conquista dei romani la viticoltura sub uno slancio enorme, anche perch i nuovi arrivati si resero subito conto delle potenzialit della regione. Durante il Medioevo la coltivazione della vite era molto diffusa e raggiunse il culmine con la repubblica della Serenissima. Con l'avvento delle malattie parassitarie, il Veneto non si lasci frenare dalla gravissima recessione del settore tanto che vennero istituite la Scuola di Enologia di Conegliano (1876) e la Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia (1923). Grazie a queste due fondamentali istituzioni, il Veneto impieg meno tempo di altre regioni a riprendersi dalla crisi. Parallelamente a tutti i settori economici, verso la met degli anni Cinquanta, l'enologia rinacque in maniera definitiva e si iniziarono a impiantare anche vitigni internazionali, senza trascurare quelli autoctoni. Con i decenni poi, si iniziato a comprendere come alla quantit di vino prodotto fosse necessario affiancare anche la ricerca di qualit e, a partire dagli anni Novanta, il Veneto si sta distinguendo sempre pi come una realt enologica fondamentale, sia in Italia che all'estero.