Descrizione del vino e tecniche di produzione:
Il Marsala è un vino liquoroso ottenuto grazie all'aggiunta, a fine fermentazione, di acquavite di vino e/o alcol etilico, al fine di elevarne il grado alcolico.
Caratteristiche organolettiche:
Il Marsala Vergine presenta un colore che va dal giallo ambrato al dorato intenso. Presenta un profumo etero e persistente, molto intenso. Il sapore è dolce, caldo e intenso, equilibrato e strutturalmente importante.
Cenni storico-culturali e curiosità:
L'origine di questo vino ha una storia quasi leggendaria, in quanto si deve all'incontro fortuito fra l'Inghilterra e il lembo più occidentale della Sicilia, torrido, arido e battuto dai venti africani. Il mercante di Liverpool John Woodhouse, nel 1773, stava navigando lungo le coste siciliane diretto a Mazara del Vallo, per procurarsi le ceneri di soda necessarie per la fabbricazione del vetro. Tuttavia l' Elisabeth, il veliero con cui stava viaggiando, fu costretto a un approdo di foruna a Marsala, a causa di una pericolosa tempesta. Una volta a terra e in salvo, il mercante si recò in un'osteria per rifocillarsi. Fu questa l'ocasione in cui Woodhouse assaggiò il migliore vino locale, quello che i contadini chiamavano Perpetuum, e ne riscontrò le somiglianze con i vini che aveva bevuto in spagna e Portogallo e che tanto piacevamo nella sua terra d'origine. Così venne fulminato da un'idea: comprò 50 pipe di Perpetuum e lo spedì a suo zio a Liverpool, raccomandandosi di farlo assaggiare nei salotti cittadini senza denunciarne la provenienza. Inoltre, per assicurare la tenuta del vino durante il viaggio, il mercante lo rinforzò con dell'acquavite. Il nuovo prodotto venne talmente apprezzato nella città di Liverpool che i Woodhouse fecero un'enorme fortuna: iniziarono ad acquistare il vino in grosse quantità dai poverissimi contadini di Marsala (che trassero a loro volta grandi benefici), diedero vita a una vera e propria flotta per il trasporto delle botti e costruirono il porto di Marsala, cambaindo per sempre il destino della piccola località. Il Perpetuum venne chiamato Marsala e l'ammiraglio Nelson lo definì "degno della mensa di qualsiasi gentiluomo". Dopo i Woodhouse, furono altri i commercianti che si recarono nella zona per approfittare della fortuna di questo vino, ma, fra tutti, occorre ricordare Benjamin Ingham che, a partire dal 1812, si impegnò a migliorare e modernizzare le tecniche di produzione e a esportare il Marsala anche al di fuori dell'Europa. Nel 1832 poi, iniziò a mettersi in evidenza anche il primo produttore italiano, Vincenzo Florio.
Abbinamenti consigliati:
Ottimo con dessert (sia cremosi che secchi) e frutta, ma può essere consumato egregiamente anche da solo.
Tecniche produttive:
Secondo il più recente raporto disciplinare e senza tenere conto di tutte le vecchie classificazioni, attualmente le tipologie di Marsala sono due: Marsala Vergine e Marsala Conciato. Il Marsala Vergine (di cui è ammessa anche la versione Riserva) si ottiene da sole uve bianche e, dopo la fermentazione, possono essere aggiunti soltanto etanolo e/o acquavite di vino. Inoltre, per l'invecchiamento, è consentito soltanto il metodo soleras (si collocano delle botti di rovere su alcune file sovrapposte, cominciando a riempire solo le botti più in alto; dopo un anno una parte del liquido viene travasato nelle botti che si trovano al livello inferiore e quelle superiori vengono riempite con il vino nuovo e così si continua di anno in anno). Per ottenere il Marsala Conciato invece, a fine fermentazione bisogna aggiungere etanolo, mosto cotto o mistella (un insieme di mosto d'uva tardiva e mosto concentrato) e poi si inizierà l'invecchiamento: il Marsala si chiamerà Fine con un anno in botte, Superiore con due anni in botte e Superiore Riserva con quattro anni in botte. Ciascuna di queste denominazioni sarà poi completata da altre diciture a seconda del colore (Oro, Ambra e Rubino) e del grado di zucchero (Secco, Semisecco e Dolce).
Vitigni con cui è consentito produrlo:
I vitigni ammessi per il vino Marsala sono: Grillo, Catarratto, Inzolia e Damaschino (per il Marsala Oro o Ambrato); Pignatello, Nero d'Avola e Nerello Mascalese (per il Marsala Rubino).