Caratteristiche organolettiche:
Il Buttafuoco si presenta di colore rosso vivo, più o meno intenso, ha un
odore vinoso e intenso e un
sapore asciutto e corposo.
Cenni storico-culturali e curiosità:
La coltivazione delle viti in questo territorio risale a epoche precedenti all'Impero Romani e continua nei secoli. Sul finire del 1800 la qualità del vino raggiunge i livelli francesi tanto che si comincia ad esportare in America con risultati eccellenti. Dopo il buio periodo filosserico e la Prima Guerra Mondiale la viticoltura riprese, specializzandosi e intensificandosi, fino ad arrivare alla DOC autonoma Buttafuoco nel 2010.
Secondo la leggenda, il nome Buttafuoco deriverebbe dall'omonima nave della Marina Austro-ungarica "Buttafuoco", chiamata così in ricordo di un gruppo di soldati impegnati a combattere l'esercito della Sardegna sull'Oltrepò. Questi, invece di presidiare il fiume, trovarono una cantina piena del vino locale: secondo la leggenda, ne bevvero talmente tanto che non furono più propensi a guerreggiare contro l'esercito sardo, bensì a stipulare accordi di pace.
Abbinamenti consigliati:
Accompagna egregiamente la selvaggina e i formaggi stagionati.
Zona di produzione:
Territori a sud
della via Emilia dei seguenti comuni in provincia di Pavia: Stradella, Broni, Canneto Pavese,
Montescano, Castana, Cigognola, Pietra de’ Giorgi.
Vitigni con cui è consentito produrlo:
Barbera (dal 25% al 65%), Croatina (dal 25% al 65%), Uva Rara e Vespolina da sole o congiuntamente (per un massimo di 45%).