Vino Rosso italiano Chianti Classico

 Descrizione del vino:

È il vino a base Sangiovese più famoso al mondo, grazie anche al simbolo del gallo nero che lo connota, ed è storicamente sempre stato composto da un insieme di vitigni, con il Sangiovese a rappresentare la percentuale maggiore.

Caratteristiche organolettiche:
Presenta un colo rubino tendente al granato, ha un odore vinoso con profumo di mammola; in bocca è asciutto, armonico, sapido, leggermente tannico.


Cenni storico-culturali e curiosità:
La tradizione della viticolture sembra risalire a Etruschi e Romani, ma i primi documenti che contengono il nome "Chianti" risalgono al XIII secolo. Nel 1600 l'esportazione del Chianti in Inghilterra era un'abitudine consolidata.
Nell'immaginario collettivo la composizione del Chianti Classico rimane ferma alla formula che ne diede Bettino Ricasoli nel 1800, ovvero Sangiovese, Cannaiolo e Mammolo più una quota di Trebbiano, un'uva bianca, abbondante come produzione e capace, con la sua dolcezza e morbidezza, di controbilanciare le asprezze del Sangiovese, raccolto spesso acerbo per evitare le piogge di settembre. Oggi anche il Sangiovese e le altre uve rosse arrivano a maturazione prima di un tempo, non c'è più bisogno del saldo delle uve bianche, che sono state infatti estromesse nel 2006 dall'uvaggio consentito. Lo stesso disciplinare prevede la tipologia Annata, in genere fresca, dai profumi floreali di viola e di frutta come ciliegia e lampone, ma comunque dotata di un certo corpo, mai eccessivo, ma sufficiente per l'abbinamento con tanti piatti di carne tipici della cucina toscana. Poi esiste la tipologia Riserva, con affinamento in legno obbligatorio, che comprende vini più complessi, speziati e fini e soprattutto in grado di invecchiare anche decenni; poi l'ultima recentissima tipologia, Selezione, atta a premiare i cru e i vigneti più vocati della DOCG, che in genere sono espressioni molto territoriali del Sangiovese. Oggi un Chianti Classico tipico sa di viola e fiori, frutta fresca (ciliegia, fragola, lampone), cuoio e liquirizia e, con il tempo, acquista sentori di spezie, lacca, smalto e frutta sotto spirito, pur mantenendo un carattere sempre fresco, dal tannino vivace, quasi mai morbido, anzi quasi scontroso, che lo rende perfetto a tavola. Dopo gli anni Ottanta e Novanta, in cui prevalevano vini con passaggi invasivi in piccole botti di rovere e correzioni a base di Merlot o Cabernet, oggi c'è un ritorno alle uve locali e a un gusto meno omologato e più trasparente nei confronti del territorio, tant'è che cominciano a emergere interessanti differenze espressive tra i vari comuni della DOCG, mentre prima tali interessanti differenze erano annullate da una mano pesante che portava tutti i vini verso il cosiddetto "gusto internazionale", morbido, fruttato, immediato e con poche chances di invecchiamento interessante.
 
Abbinamenti consigliati:
Il Chianti Classico si abbina egregiamente a tutte le pietanze, prediligento la carne rossa e gli arrosti.
 
Zona di produzione:
Si tratta della zona più storica del Chianti, quella circoscritta anticamente ai soli comuni di Castellina di Chianti, Radda e Gaiole e poi di recente (ai tempi di suddivisione tra Chianti e Chianti Classico) allargata a zone comunque di pregio e qualità vitivinicola identica se non superiore, come Castelnuovo Berardegna, Poggibonsi, Barberino Val d'Elsa, San Casciano e Greve in Chianti.


Sottozone:
Colli Fiorentini (FI), Colli Aretini (AR), Colline Pisane (PI), Rufina (SI), Colli Senesi (SI), Montalbano (PT) e Montespertoli (FI).
 
Vitigni con cui è consentito produrlo:
Il Sangiovese rappresenta la percentuale maggiore (80-100%), seguito da altri vitigni cosiddetti complementari, sia autoctoni rossi (come Ciliegiolo, Colorino, Canaiolo, e Malvasia Nera), sia vitigni a bacca bianca (Trebbiano e Malvasia, di recente però escluse dal disciplinare). Negli ultimi anni sono state anche ammesse varietà internazionali come il Merlot, il Cabernet e il Syrah.
 

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